VIDEO | La manifestazione è stata inaugurata ieri all’Università la Sapienza, si suddividerà in altre 3 giornate concludendosi il prossimo 8 giugno
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È in corso al centro internazionale dei Congressi la Nuvola dell’Eur a Roma il primo Convegno internazionale e scientifico sulla Sindrome di Down della durata di 4 giorni.
Il Congresso inaugurato ieri 5 giugno all’Università la Sapienza si suddividerà in altre 3 giornate concludendosi il prossimo 8 giugno. L’incontro di oggi prevede un approccio prettamente scientifico in lingua inglese e italiana, con la partecipazione di 500 luminari e scienziati della materia, provenienti da tutto il mondo. Le ultime due giornate, saranno dedicate alle famiglie, oltre 400 i nuclei familiari previsti per un totale di più di mille persone. Tutti provenienti da ogni dove dello stivale e appartenenti alle più grosse Associazioni italiane di categoria e nel cui nucleo vi è un portatore della Sindrome di Down.
Per l’inaugurazione era stata invitata sua Santità Papa Francesco, che non potendo prendere parte all’evento ha mandato i suoi auguri con un commento di “Vivo apprezzamento per il significativo evento”.
Tra i promotori dell’importante meeting, troviamo Eugenio Barone, Professore Ordinario di Biochimica all’Università Sapienza, di origini calabresi e considerato uno dei massimi esperti della materia in Italia. Il giovane paolano sottolinea la necessità di investire nella ricerca: «La mission è promuovere la ricerca scientifica sulla sindrome di Down perché noi siamo convinti che il ruolo della ricerca sia quello di migliorare la qualità della vita delle persone in generale, in questo caso delle persone con sindrome di Down. e questo avrebbe un impatto sull'integrazione sia sociale».
Sempre battendo sulla necessità della ricerca, il Prof. Barone sottolinea come l’Italia non abbia nulla da invidiare all’estero, rimarcando le eccellenze che sono sparse in tutta la penisola. Con riferimento all’importante meeting in corso sottolinea la proposta scientifica che verrà effettuata circa la Sindrome di Down: «In questo momento sono in atto alcuni studi specifici. Studi molto importanti di cui oggi parleremo, come per esempio le sperimentazioni cliniche sulle persone con sindrome di Down, con molecole, farmaci in grado di migliorare la disabilità cognitiva nelle persone più giovani o di rallentare e prevenire lo sviluppo dell'Alzheimer, che è una delle patologie più frequenti in queste persone con l'avanzare dell'età».
Ne segue che la mission del congresso è quella di promuovere la ricerca scientifica sulla sindrome di Down, perché anche a detta dei numerosi medici provenienti dall’America e dall’Europa, è necessario e fondamentale dare delle risposte alle famiglie, oltre che alle stesse persone affette da sindrome di Down. Questo perché il ruolo della nostra società dovrebbe essere quello di promuovere i risultati della ricerca per migliorare la qualità della vita anche di queste persone.
A detta di Barone, l’Italia rispetto anche ad altre realtà internazionali, sta facendo dei grandi passi in avanti sulla ricerca, ma non si può abbassare la guardia e non bisogna mollare sul fronte dei finanziamenti alla ricerca clinica. I cervelli devono restare in Italia, e bisogna in incentivarli a restare.
AIPD (Associazione Italiana Persone Down)
Ha parlato con noi l’AIPD, una tra le Associazioni più grandi d’Italia che da oltre 40 anni rappresenta e si batte per i diritti delle persone portatrici della sindrome di Down. Un’Associazione con la A maiuscola che si dedica a tutto quello che è lo stato dell'arte delle persone Down. Con uno stand informativo spiega che si occupa di organizzare tutta quella parte che è non prettamente scientifica, e che è di supporto e assistenza alle famiglie. In poche parole tutto quello che concerne la scuola, i diritti, il lavoro.
Diffusa in tutta Italia, AIPD vanta 53 sezioni operative e assistono da oltre 40 anni familiari e persone portatrici della sindrome di Dow.
Un’Italia poco conosciuta questa, che meriterebbe più spazio per poter supportare che, a volte, crede di essere solo.