Il segretario regionale di Italia del Meridione chiede azioni concrete dalle amministrazioni locali: «Palestre scolastiche insicure e palazzetti chiusi per inagibilità a Donnici e Casali del Manco mentre a Rende è tutto fermo dopo la gara per l’affidamento della gestione»
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La situazione dello sport nella Provincia di Cosenza sta diventando sempre più critica, con gravi difficoltà nell'accesso e nella gestione delle strutture sportive.
Nonostante il suo riconoscimento come diritto fondamentale e valore educativo dalla Repubblica, le condizioni per renderlo veramente accessibile risultano carenti. Le associazioni sportive e i cittadini, in particolare i giovani, sono costretti a fare i conti con la carenza di strutture adeguate, l'inagibilità di molte palestre scolastiche e la mancanza di interventi concreti da parte delle istituzioni.
In questo contesto, il movimento politico IDM si fa portavoce delle problematiche emerse, chiedendo alle amministrazioni locali e regionali di prendere misure urgenti per garantire a tutti il diritto di praticare sport in ambienti sicuri e ben attrezzati.
Francesco De Napoli (IdM Giovani): sport in crisi in provincia di Cosenza
«La situazione sportiva nella Provincia di Cosenza sta diventando molto preoccupante. Nel 2023 lo sport è riconosciuto dalla Repubblica come un diritto di tutti, oltre che un valore educativo, sociale e uno strumento per promuovere il benessere fisico in ogni sua forma. Tuttavia, spesso mancano le condizioni necessarie per renderlo realmente accessibile.
Perché? Le associazioni sportive si trovano impossibilitate a promuovere l'attività sportiva a causa della mancanza o dell'inagibilità delle strutture. In tal senso, solo poche società – nel cosentino - possono far svolgere sport, e di conseguenza solo un numero limitato di sportivi può davvero goderne, che sia a livello agonistico o no.
La situazione più grave è quella delle palestre e dei palazzetti. Nella sezione Sport del portale della Provincia di Cosenza si legge “la Provincia si impegna per la promozione, il sostegno e lo sviluppo delle attività sportive che siano di carattere agonistico o non agonistico”.
Annualmente vengono messe a bando le palestre dei vari istituti superiori, dove vi possono partecipare Enti di Promozione Sportiva, Federazioni, ASD ed SSD. Il problema è che gran parte di queste strutture del cosentino vengono dichiarate inagibili per uso extra-scolastico ma agibili per uso scolastico. Secondo quale criterio avviene tutto questo? Se una struttura è considerata a rischio per le attività extra-scolastiche, deve esserlo anche per i bambini e i ragazzi che la frequentano durante l'orario scolastico. Le palestre scolastiche, in particolare, devono essere luoghi sicuri e adeguatamente attrezzati, garantendo agli studenti la possibilità di svolgere le ore di Educazione Fisica previste dal loro programma nel miglior modo possibile.
Nel Comune di Cosenza ci sono palestre scolastiche, dalle materne alle medie, che versano in condizioni di totale abbandono o semi-abbandono. Negli ultimi anni, il Comune non è intervenuto, mettendo a rischio la sicurezza degli alunni, che potrebbero farsi male, e compromettendo la possibilità di svolgere le ore di Educazione Fisica nelle palestre, come previsto dal loro programma scolastico.
Emblematici, poi, i casi dei palazzetti dello sport di Donnici e Casali del Manco, dichiarati chiusi per inagibilità. In merito a quest’ultimo, a marzo 2024, il sindaco di Cosenza, Franz Caruso, si è dichiarato soddisfatto per l’approvazione, tramite decreto regionale, del progetto di recupero funzionale e adeguamento sismico del palazzetto dello sport, chiuso da oltre un decennio.
Il progetto, dal valore di circa 4 milioni di euro, è stato dichiarato ammissibile, ma da quel momento non si sono registrati progressi concreti: solo parole, senza alcuna azione.
A Rende, invece, il Comune, attualmente commissariato, ha pubblicato un bando per la gestione del Palazzetto dello Sport di Quattromiglia. Nonostante il bando sia concluso e la graduatoria già pubblicata, tutto è ancora fermo. La struttura, dopo la gara vinta da una società sportiva, non è stata ancora affidata, rimanendo chiusa e in attesa dei necessari lavori di manutenzione prima della riapertura.
Esistono, inoltre, palestre perfettamente agibili che però non possono essere utilizzate, e la ragione è semplice: la decisione spetta ai dirigenti scolastici. È paradossale che, sebbene le palestre scolastiche siano di proprietà della Provincia e dei Comuni, e questi ultimi siano disposti a concedere gli spazi alle società sportive, la possibilità di utilizzo venga negata per la volontà dei dirigenti scolastici.
I problemi, però, derivano anche dall'attuale amministrazione della Regione Calabria, e a questo punto pongo una domanda direttamente al Presidente Roberto Occhiuto: perché da qualche anno non sono più previsti contributi a fondo perduto per le associazioni che promuovono lo sport? Perché, da oltre un anno, non è stato pubblicato un bando regionale a cui le associazioni sportive possano partecipare per la realizzazione e ristrutturazione degli impianti sportivi?
Gli interrogativi e le perplessità sono molteplici e, in attesa di risposte, la posizione dell'intero movimento IDM è netta: lo sport è un diritto di tutti. Lotteremo affinché le amministrazioni intervengano per consentire alle società e alle associazioni sportive di avere accesso agli impianti pubblici, offrendo ai cittadini uno strumento che, come sancito dalla Costituzione, è riconosciuto come un valore educativo, sociale e un mezzo per promuovere il benessere fisico in tutte le sue forme».