Nella puntata odierna di Dentro la Notizia su LaC Tv (è possibile rivederla QUI), condotta da Pier Paolo Cambareri, è stata ospite Maria Pia Funaro della Fondazione Lilli. L'attenzione si è focalizzata sull'iniziativa solidale "Cena in Fiera", organizzata in concomitanza con la tradizionale Fiera di San Giuseppe a Cosenza, che si conclude oggi.

L'evento ha visto la partecipazione di oltre 70 volontari appartenenti a diverse associazioni, tra cui Agesci – Zona Terre dei Bruzi, Anteas, Auser Cosenza, Azione Cattolica, Banco Alimentare, Caritas Diocesana, Radio Ciroma, Fondazione Lilli Funaro, Istituto Buddista Soka Gakkai, Migrantes Diocesana, MOCI, L’Arte in Corso APS e Stella Cometa. Grazie al loro impegno, sono stati distribuiti 510 pasti lungo il percorso della Fiera, offrendo un pasto caldo a chiunque ne avesse bisogno e promuovendo un messaggio di inclusione e vicinanza.

Maria Pia Funaro ha sottolineato come il Covid-19 avesse interrotto l'iniziativa "Fiera in Mensa", che prevedeva la distribuzione di pasti. Tuttavia, grazie all'impegno di promotori come Andrea Bevacqua, Max Orrico e Gianfranco Sangermano, l'anno scorso si è ripresa l'attività con il servizio colazione, offrendo bevande calde agli ambulanti in fiera. Quest'anno, per superare le difficoltà legate al periodo del Ramadan, si è deciso di spostare l'accoglienza alla sera. Funaro ha evidenziato l'importanza del supporto ricevuto da numerose associazioni e commercianti locali, affermando: «Quando si solidarizza si vivono delle esperienze preziose».

Durante la serata di ieri, caratterizzata da temperature rigide, i volontari hanno cercato di fornire calore anche attraverso la distribuzione di coperte. Funaro ha condiviso un aneddoto di una signora campana che ha affermato: «Noi portiamo il racconto di quel che accade a Cosenza durante la Fiera, anche a Napoli; sarebbe bello ritrovare questa accoglienza anche altrove». Questo testimonia come una narrazione differente possa partire da Cosenza, rappresentando un obiettivo importante.

Funaro, già ex sindaco di Cosenza, ha riconosciuto la necessità del supporto delle istituzioni per iniziative come queste, sottolineando come spesso esse siano distratte. Ha inoltre menzionato la generosa donazione di generi alimentari da parte de "La Terra di Piero" e la partecipazione attiva delle scuole locali, come il Polo Scientifico Fermi, la Scuola Media Vico, la Scuola Primaria Plastina, il Convitto e l'Istituto tecnico Industriale Monaco, che hanno organizzato raccolte alimentari che si sono tradotte nella donazione e nel confezionamento di pacchi poi consegnati agli ambulanti.

Fondazione Lilli, borse di studio per gli studenti

La Fondazione Lilli, attiva da vent'anni nel sostegno ai giovani meritevoli, ha poi recentemente organizzato un'importante iniziativa presso la Provincia di Cosenza, ospitando rettori di varie università ed esperti di intelligenza artificiale a livello internazionale. «L'ultimo convegno è stato tra i più significativi non solo in termini di 17mila euro di borse di studio consegnate a giovani ricercatori calabresi che, grazie a questo piccolo contributo, riescono ad affrontare piccoli periodi all'estero di studio per poi ritornare, ma anche per gli spunti emersi riguardo all'intelligenza artificiale e al rapporto tra paziente e medico». Funaro ha inoltre evidenziato come la Fondazione abbia erogato, negli anni, 270mila euro in borse di studio.

Sanità e nuovo ospedale di Cosenza

«La sanità in Calabria non può più permettersi ritardi», ha poi affermato Funaro, ribadendo che l’iter per la costruzione del nuovo ospedale di Cosenza ha già individuato la sua localizzazione nei pressi dell’Università della Calabria. «Questa scelta è giusta e logica, perché l’integrazione con il polo universitario consente di creare un rapporto virtuoso tra formazione, ricerca e assistenza medica». Tuttavia, secondo Funaro, esistono ancora ostacoli che rischiano di rallentare il processo, tra ricorsi, lungaggini burocratiche e resistenze politiche.

«Ogni ritardo, ogni inciampo burocratico, ogni ricorso amministrativo che ostacola la progettazione e la realizzazione dell’ospedale è un danno per tutti noi», ha sottolineato, evidenziando come la Calabria abbia urgente bisogno di strutture ospedaliere moderne e adeguate alle esigenze del territorio. «Abbiamo già visto in passato quanto l’inerzia politica possa compromettere opere fondamentali. Serve una volontà comune per evitare che il progetto resti bloccato in un limbo».

Politica regionale, «dialogo con Pd e M5s chiave di volta»

Infine, Funaro ha affrontato temi di politica regionale, sottolineando l'importanza del dialogo tra le forze progressiste in Calabria: «Le responsabilità della politica sono enormi, specie in territori complessi come la Calabria. Noi, come Alleanza Verdi e Sinistra, abbiamo cercato di puntare su temi fondamentali come le tematiche ambientali e la salute. Il dialogo con le altre forze politiche di centrosinistra è fondamentale per cercare prospettive per la Calabria; non può essere fatto in solitudine, ma il dialogo con Pd e M5s è la chiave di volta per la politica regionale». Ha inoltre condiviso la necessità di fare sintesi in tempi brevi, in risposta all'appello all'unità politica del centrosinistra lanciato da Vittorio Pecoraro.

Sulla bonifica dell'ex Pertusola ha sottolineato di aver già posto attenzione sulla questione come segreteria regionale, «evidenziando il rischio di una bonifica incompleta. Il problema principale è che, dal 2020 ad oggi, nessun rifiuto è stato effettivamente rimosso dall’area contaminata. L'ipotesi iniziale di trasferimenti temporanei in territori limitrofi sembra essere stata superata da una recente decisione del Ministero dell’Ambiente, che ha scelto di rivedere il decreto originario, autorizzando invece lo smaltimento dei rifiuti direttamente nella discarica situata nei pressi dell’area industriale».

Una scelta che solleva forti perplessità. «Evidentemente, c’è qualche stortura nel processo, perché si sta accogliendo un nuovo piano di bonifica che confligge con tutte le procedure autorizzative di questi anni. Il rischio è che si stia operando un cambio di rotta che non tiene conto dell’inquinamento ancora persistente nell’area crotonese e delle implicazioni ambientali che potrebbero derivare da uno smaltimento locale dei rifiuti pericolosi».