L'11 aprile 1961, davanti al tribunale distrettuale di Gerusalemme iniziava un processo storico, che il mondo attendeva. Si sarebbe concluso il 15 dicembre successivo con la condanna a morte per genocidio e crimini contro l'umanità di Adolf Eichmann, tenente colonnello delle SS ritenuto responsabile della morte di milioni di ebrei. Catturato dal Mossad, dopo la latitanza in Argentina sotto falsa identità, il funzionario militare tedesco fu processato in Israele.

A seguire le udienze anche l’intellettuale calabrese originario di Bovalino nel reggino, Mario La Cava. Scrittore e attento e arguto osservatore della storia, si interessò ad anche alla Shoah e a Israele e come inviato per il Corriere Meridionale di Matera, probabilmente tra le testate più piccole accreditate, seguì quel grande evento di portata storica. Tra i suoi articoli anche quello intitolato “Le mani di Eichmann”.

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