Non si spegne la polemica sul divieto imposto ai Vattienti di Nocera Terinese che, a seguito dell’ordinanza emessa dalla terna commissariale che guida il Comune nella mattinata di ieri, non potranno eseguire il rito di autoflagellazione che da secoli viene praticato nella cittadina del Catanzarese durante le processioni del Venerdì e Sabato Santo.

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La notizia, appena pubblicata, è rimbalzata sui social e sui principali canali d’informazione della regione. Un tam tam mediatico, che ha assunto risvolti non congrui e spiegati in maniera poco chiara. Chi vive Nocera lo sa.

È sempre stato difficile far capire alle persone esterne cosa rappresentano nella totalità i riti della Settimana Santa nel comune del Catanzarese. “Medioevo!”, “pazzia”, “siamo nel 2023 e ancora ci sono queste cose”, questi alcuni dei principali commenti che si leggono sul web. I noceresi sanno bene che è una cosa non facile da comprendere, però pretendono di non essere giudicati. Proprio nel 2023, dove le battaglie su libertà di pensiero e diritti civili, contro la discriminazione razziale e sessuale, sono all’ordine del giorno, queste affermazioni sembrano non trovare un senso logico.

Questo sarebbe il quarto anno consecutivo in cui il rito non si verifica. Nel 2020 e nel 2021, giustamente, causa pandemia Covid, dove tutte le processioni erano vietate, le manifestazioni non si sono verificate e la statua della Madonna Addolorata, venerata dai fedeli di Nocera, non è proprio uscita dalla chiesa. Lo scorso anno poi, a seguito di una serie di riunioni su sicurezza e un continuo botta e risposta tra associazioni e istituzioni ecclesiastiche proprio con la Commissione straordinaria, si è riusciti a trovare un accordo comune sul percorso, corto – a differenza di quello che percorre tutto il paese il giorno successivo -, del venerdì sera, ma proibendo comunque i Vattienti. Gli stessi, affinché la processione si svolgesse con regolarità non sono usciti per le vie del paese praticando il particolare rito. C’è da specificare che non esiste un vero gruppo di flagellanti, anzi, ogni vattente decide in maniera autonoma dove e quando uscire seguendo il percorso che l’Addolorata compie per le vie del paese durante i due cortei.

Quest’anno la storia si è ripetuta, vedremo come andrà a finire.