Sono lontani i tempi in cui dare del cane a un attore era un insulto. Di certo chi ha coniato questo modo di dire non aveva avuto modo di vedere una performance del piccolo Joy, il chihuahua che ha recitato nell'ultimo, acclamatissimo film di Matteo Garrone, Dogman, accanto al protagonista, l'attore reggino Marcello Fonte. Il personaggio principale del film è infatti un toilettatore di cani, amorevole con i suoi cuccioli quanto spietato quando si tratta di vendetta.

 

In realtà nella pellicola Joy interpreta semplicemente sé stesso, ma secondo i giurati di Cannes lo fa in maniera "coraggiosa" proponendo allo spettatore una interpretazione"da pelle d'oca". Sensazione che in parte si giustifica con una circostanza che fa temere per la vita del cagnolino, che viene rapito e chiuso in una cella frigorifera, salvato proprio dal "canaro" - è il caso di dire per un pelo - grazie a tanto amore e una pila di asciugamani caldi. 

 

 La notizia è stata accolta con scherzoso entusiasmo sia dal regista, Matteo Garrone, che da Marcello Fonte, che con i cani conosciuti sul set ha stabilito un rapporto molto speciale.

 

La premiazione si è svolta in maniera tradizionale e in pompa magna con tanto di rinfresco. A Joy è stato conferito il "Palm Dog Wamiz" nell'entusiasmo generale. Un gran bel collare con le iniziali dorate e due stelline sui lati. Ma a ridare alle cose la loro esatta dimensione ci ha pensato proprio il musetto corrucciato del piccolo chihuahua, sovrastato da un collare troppo largo, in un posto troppo rumoroso, con intorno troppi umani. Con quell'espressione sprezzante che ricorda quella del maestro di perplessità, protagonista di migliaia di meme diventati virali sui social: il principino George di Inghilterra. Con l'augurio che per Joy sia l'inizio di una lunga carriera.