Sezioni
Edizioni locali
Blog
sabato 3 agosto 2024 | 09:05
Attualità

Crisi strutturale - La Calabria ha sete ma non è tutta colpa della siccità: nelle reti idriche si perde quasi la metà dell’acqua - Notizie

Dispersione del 48,7% mentre i cittadini fanno i conti con disagi e razionamenti. Situazione limite a Cosenza: su 754 litri ne spariscono 501. I dati in tutte le province. La Cgia: «Nel Sud non piove dallo scorso inverno, questi sprechi sono un “delitto”»

di Redazione Attualità

In Italia ogni 100 litri di acqua immessa nella rete per usi civili ne arrivano all’utente poco meno di 58; gli altri 42 (pari a un valore assoluto di 3,4 miliardi di metri cubi) si perdono lungo la rete idrica che in molte parti del Paese è datata e in cattivo stato di salute.

La grande sete ha, dunque, anche ragioni strutturali: gli sprechi variano a seconda della latitudine ma in alcuni casi sono molto consistenti.

Le differenze a livello territoriale sono evidentissime. Se nel Comune di Potenza non arriva nei rubinetti delle abitazioni il 71 per cento di quanto immesso in rete, a Chieti si tocca il 70,4 per cento, a L’Aquila il 68,9 per cento a Latina il 67,7 per cento e a Cosenza il 66,5 per cento. Per contro a Milano le perdite idriche raggiungono il 13,4 per cento, a Pordenone il 12,1 per cento a Monza l’11 per cento, a Pavia il 9,4 per cento e a Como, la città più virtuosa d’Italia, il 9,2 per cento. 

Leggi anche

I dati sono offerti dalla Cgia assieme a un commento che lega le condizioni strutturali precarie a questa durissima fase di siccità: «In un periodo in cui nel Mezzogiorno non piove dallo scorso inverno e le temperature in questi mesi estivi hanno raggiunto livelli spaventosamente elevati, avere in questa ripartizione geografica una dispersione superiore al 50 per cento dell’acqua potenzialmente utilizzabile è un vero e proprio “delitto”».

La dispersione idrica in Calabria: record negativo a Cosenza

Il record negativo della dispersione idrica spetta a Cosenza: dei 754 litri pro capite al giorno immessi nella rete, ne spariscono 501: il 66,5%. Lo sanno bene i cittadini che spesso si ritrovano con l’acqua razionata o interruzioni serali nelle forniture.

Al secondo posto in questa classifica degli sprechi troviamo Vibo Valentia: dispersione idrica al 65% (nono peggior risultato in Italia). Per ciascun cittadino vengono erogati 512 litri: ne spariscono 333.

Sul podio nella Calabria della grande sete troviamo Reggio Calabria: altra performance tra le peggiori nel Paese. Le perdite arrivano al 57,4%: 583 litri immessi nella rete, 335 scomparsi.

Sempre superiori al 50% le perdite nella rete idrica a Crotone: il capoluogo pitagorico totalizza il 53,5% di acqua dispersa nei “buchi” del sistema (è al 24esimo posto in Italia).

Unico capoluogo con una percentuale di perdite al di sotto del 50% è Catanzaro (42,9%): per 569 litri erogati pro capite se ne perdono “soltanto” 244. È comunque un’enormità, in un contesto in cui la Regione ha dichiarato l’emergenza.

Leggi anche

Il dato complessivo della Calabria dice invece che le perdite sono pari al 48,7%. La rete idrica, e questa è quasi una sorpresa, non è la peggiore del Paese. I risultati più preoccupanti appartengono a Basilicata (65,5% di perdite), Abruzzo (62,5%), Molise (53,9%) e Sardegna (52,8%). Per contro, la Lombardia con il 31,8 per cento, la Valle d’Aosta con il 29,8 e l’Emilia Romagna con il 29,7 per cento sono le aree più virtuose del Paese

Impianti obsoleti e rotture nelle condotte

«In linea di massima – è il commento della Cgia – la dispersione è riconducibile a più fattori: alle rotture presenti nelle condotte, all’età avanzata degli impianti, ad aspetti amministrativi dovuti a errori di misurazione dei contatori e agli usi non autorizzati (allacci abusivi). Va altresì segnalato che la presenza di fontanili nei centri urbani, soprattutto nelle zone di montagna, può dar luogo a erogazioni considerevoli e di conseguenza a elevate perdite. Nella campagna romana e abruzzese, inoltre, i fontanili sono degli abbeveratoi in muratura utilizzati dagli agricoltori e dagli allevatori nelle tenute e nei recinti per il bestiame. 

Non tutto il Sud, comunque, versa in condizioni “disastrose”; fortunatamente ci sono delle situazioni virtuose che vanno doverosamente segnalate. Se, ad esempio, nel comune di Trapani la dispersione raggiunge solo il 17,2 per cento dell’acqua immessa in rete, a Brindisi il 15,7 per cento e a Lecce il 12 per cento; un valore, quest’ultimo, addirittura inferiore a quello riscontrato nel comune di Milano.

Leggi anche

Dal Pnrr oltre 5,3 miliardi

Per la realizzazione di nuove infrastrutture idriche primarie, la riparazione, la digitalizzazione e il monitoraggio integrato delle reti idriche per diminuire le perdite d’acqua, il potenziamento e l’ammodernamento del sistema irriguo nel settore agricolo e per la depurazione delle acque reflue da riutilizzare in agricoltura e nel settore produttivo, il Pnrr ha messo a disposizione ben 4,3 miliardi di euro. A queste risorse va aggiunto un altro miliardo che nello scorso mese di maggio è stato assegnato al Ministero delle Infrastrutture per ridurre le perdite nelle reti di distribuzione. Soldi che dobbiamo spendere bene e in fretta se vogliamo finalmente tappare tutte le falle che sono presenti nella nostra rete idrica.