Una grande opportunità di sviluppo per la Calabria non solo per il suo potenziale economico, ma anche per il contributo che può dare al conseguimento dei traguardi di sostenibilità ambientale e sociale. È la cosiddetta Blue Economy su cui i rappresentanti della giunta regionale si sono confrontati a Roccella Jonica in un incontro promosso dall’amministrazione comunale guidata dal sindaco Vittorio Zito e la Porto delle Grazie Srl – società controllata dal Comune e concessionaria della gestione del porto turistico di Roccella.

«La blue economy pesa in maniera significativa sull’intera economia regionale – ha spiegato l’assessore regionale al turismo Rosario Varì - perché include dei settori, come quelli del turismo balneare, della pesca, degli sport acquatici, del diportismo che attraggono turismo ma soprattutto fanno crescere gli investimenti che in Calabria possono essere fatti». Per l’assessore regionale al lavoro Giovanni Calabrese «Se vogliamo fare turismo dobbiamo avere strutture di qualità. Per questo motivo, come ha già preannunciato il governatore Occhiuto, presenteremo un avviso importante da 70 milioni di euro finalizzato a creare nuove strutture alberghiere ed ex alberghiere, nonché a riqualificare le strutture attuali».

In quest’ottica un asset importante è rappresentato dal porto turistico cittadino, per cui è in corso un profondo restyling. «Tra un paio di anni sarà un porto totalmente rivoluzionato per quanto riguarda gli ormeggi – ha spiegato il primo cittadino roccellese Vittorio Zito - un porto che attrae imbarcazioni importanti che fanno muovere l’economia, e quindi un porto che restituisce al territorio molto in termini di valore aggiunto e benessere diffuso».

Secondo i dati riportati nel XII Rapporto sulla Economia del Mare redatto da Unioncamere e dall’Istituto Tagliacarne, l’economia del mare si caratterizza come una economia “controcorrente” rispetto ai tradizionali stereotipi dello sviluppo, con un Mezzogiorno che consolida il suo primato di area a maggiore produzione di valore aggiunto con i suoi quasi 21 miliardi di euro di produzione diretta, quasi un terzo dell’intero “prodotto blu” nazionale.


Di fronte a tale scenario, diventa strategico costruire una filiera ad alto valore aggiunto dell’economia blu in Calabria, considerato anche il valore del moltiplicatore che misura la capacità della Blue Economy di attivare sviluppo. Quest’anno, a testimonianza anche della maggiore capacità di interconnessione economica della Blue Economy, il moltiplicatore è di 1,8, ossia per ogni euro speso nei settori direttamente afferenti alla filiera mare se ne generano altri 1,8 di effetti attivati. Si tratta di un valore in crescita, perché negli scorsi anni il moltiplicatore era pari a 1,7. Così, ai 65 miliardi di produzione diretta, se ne aggiungono quasi altri 114, il che porta il contributo complessivo dell’economia del mare a oltre 178 miliardi di euro, con un apporto al prodotto italiano del 10,2%.


Si proseguirà oggi con l’incontro dal titolo “Il modello partecipativo dei flag per la valorizzazione della filiera ittica in Calabria”. A confrontarsi sul tema saranno il presidente del “Flag Jonio 2” Ernesto Alecci; il presidente del “Flag i borghi marinari dello Jonio” Cataldo Minò; Claudio Marcianò dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria; lo chef Domenico Origlia, presidente dell’Associazione Provinciale Cuochi Catanzaresi; Marcello Pagano, responsabile Feampa Regione Calabria e Giuseppe Iritano, dirigente generale del Dipartimento Agricoltura della Regione Calabria. Al fine di promuovere l’utilizzo in cucina delle specie ittiche locali e dei cibi tradizionali a base di pesce conservato, saranno offerte degustazioni di preparazioni a base di stocco e di pesce azzurro, accompagnate da vini del territorio.