VIDEO Maxi-operazione di pulizia degli alvei intasati da arbusti ed inerti. Ruspe ed operai di Calabria Verde all’opera lungo il corso del Trainiti, che a marzo tracimò devastando strade e campi. L’assessore Russo: «Un intervento fondamentale che abbiamo realizzato a costo zero»
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L’ultima ondata di maltempo che mise in ginocchio il Vibonese fu nella notte tra il 30 ed il 31 marzo 2020. In pieno lockdown, strade e campi furono devastati dalle piene dei torrenti esondati. Quattordici anni dopo l’alluvione che seminò terrore e morte tra Vibo Marina, Bivona e Porto Salvo, il territorio rimetteva così a nudo le sue criticità idrogeologiche mai sanate. Adesso però, finalmente, si compie un’operazione di messa in sicurezza degli alvei dei corsi d’acqua che dimostra come – malgrado l’asfitticità delle casse degli enti locali – con un po’ di intelligenza tutto o quasi si può fare.
«Ci siamo inventati qualunque cosa – spiega l’assessore ai Lavori pubblici Giovanni Russo – Per quanto riguarda i lavori di ripristino dell’officiosità idraulica dei corsi d’acqua abbiamo affidati gli interventi a compensazione. Ovvero, le aziende che hanno effettuato gli interventi hanno potuto portare via gli inerti rimossi. Noi così abbiamo realizzato interventi a costo zero».
Russo segue con attenzione una delle operazioni più importanti e impegnative, quelle che hanno visto protagonisti i mezzi e le maestranze di Calabria Verde. Viene realizzata lungo il corso del torrente Trainiti, che proprio a marzo, tracimando, distrusse un’importante arteria di collegamento, isolò molte attività produttive, distrusse le coltivazioni e costrinse alcuni cittadini della zona a cercare addirittura riparo sui tetti.
«In questo caso ha funzionato la sinergia istituzionale tra Comune e Regione – dice l’amministratore – C’è stato un dialogo proficuo tra il sindaco Maria Limardo, il consigliere regionale Vito Pitaro e l’assessore Gianluca Gallo, al quale siamo molto grati. Ciò ha reso possibile l’impiego dei mezzi di Calabria Verde, che stanno ripulendo completamente il corso del fiume da sedimenti, arbusti, tronchi e altro materiale inerte che impediva il regolare deflusso delle acque verso la foce. Confidiamo – conclude l’amministratore – di mantenere vivo questo dialogo e questa collaborazione anche per il futuro, perché questo tipo di azione riteniamo sia fondamentale per mitigare il rischio idrogeologico e salvaguardare così l’incolumità pubblica di un territorio che non ha mai dimenticato cosa successe il 3 luglio 2006».