Il conguaglio consentirà di assicurare il pareggio e coprire il buco nel bilancio regionale. Le amministrazioni costrette a mettere mano alle casse: Reggio Calabria dovrà versare quasi 5 milioni di euro
Tutti gli articoli di Ambiente
PHOTO
Sono ufficialmente partiti i rastrellamenti nelle casse dei Comuni calabresi. A dare la stura all'operazione di recupero crediti il dipartimento Ambiente della Regione Calabria che, constatato il buco milionario presente nel bilancio per i costi sostenuti a titolo di smaltimento dei rifuiti, ha deciso di fare quattro calcoli e spedire il conto alle amministrazioni locali. Tutta la documentazione che contiene la differenza tra "costi sostenuti e incassi percepibili" è stata trasmessa ai Comuni poco più di due settimane fa, dopo una serie di incontri avvenuti alla Cittadella e il raggiungimento di un accordo che prevede il riparto degli importi in un lasso di tempo di dieci anni.
Sono complessivamente 48 i milioni che la Regione spera di recuperare dai Comuni attraverso il sistema del conguaglio "al fine di assicurare l'indispensabile pareggio di bilancio". E vi sono amministrazioni che si sono viste addebitare cifre monstre come ad esempio la città metropolitana di Reggio Calabria con un importo in recupero del valore di quasi cinque milioni di euro (4.891mila euro) o quella di Crotone che dovrà versare alle casse regionali quasi tre milioni di euro (2.804mila euro). Non restano indietro gli altri comuni con Lamezia Terme che vanta un debito di oltre due milioni di euro (2.300mila euro) e Catanzaro con poco meno di due milioni (1.700mila euro). Chiudono quasi in pareggio Cosenza e Corigliano con un milione e 300mila euro a testa, importo a cui con ogni probabilità dovrà aggiungersi quello accumulato dal Comune di Rossano pari a un milione e duecentomila euro. Chiudono la classifica dei grandi comuni Vibo Valentia e Rende rispettivamente con un debito di un milione e 100mila euro.
Luana Costa