Straordinaria scoperta nel mare calabrese, individuato un raro mollusco

La Calabria, insieme a Liguria, Sardegna e Lazio diventa ancora una volta protagonista nello scenario della biodiversità mediterranea. La patella rinvenuta nell’alto Tirreno cosentino

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di Redazione
13 settembre 2019
11:02
Il raro mollusco scoperto nel mare cosentino
Il raro mollusco scoperto nel mare cosentino

La Calabria non smette di stupire. Mentre l’alta stagione balneare sta volgendo al termine il Centro strategia marina dell’Arpacal ha registrato una nuova scoperta sensazionale: un'altra specie rara e protetta si aggiunge all'elenco della ricca biodiversità dei mari calabresi. Dopo il ritrovamento del corallo nero a Scilla (RC) e del madreporario Dendrophyllia ramea a Nicotera (VV), nel mese di agosto i tecnici del Centro regionale hanno rilevato in un tratto di costa rocciosa del versante tirrenico calabrese, la presenza della Patella ferruginea (Gmelin, 1791).

Una straordinaria scoperta

La Calabria, insieme a Liguria, Sardegna e Lazio diventa ancora una volta protagonista nello scenario della biodiversità mediterranea grazie al ritrovamento di questa specie. Il ritrovamento è avvenuto sulla costa dell’alto Tirreno cosentino su calcareniti (roccia sedimentaria formata da particelle calcaree, ndr) poco esposte al moto ondoso e ad un’altezza rispetto al livello di marea di circa 10 cm; per tutelare da malintenzionati la biodiversità dei luoghi del ritrovamento, inoltre, i tecnici del Centro Strategia Marina dell’Arpacal hanno per ora preferito non divulgare il luogo esatto del ritrovamento.


Una specie a rischio estinzione

«Questa specie predilige substrati granitici e calcarei - spiegano la dottoressa Rossella Stocco e la dottoressa Laura Pirrera che hanno coordinato le attività di monitoraggio del Centro Regionale Strategia Marina dell’Arpacal -. La Patella ferruginea è un mollusco gasteropode endemico del Mediterraneo con un areale di distribuzione attualmente limitato a pochissime e ristrette zone del bacino occidentale.  La causa della sua rarefazione è dovuta sia al prelievo illegale che all’impatto antropico sull’ecosistema costiero e per questo motivo è considerata, tra gli invertebrati marini, la specie a più alto rischio di estinzione del Mar Mediterraneo: è quindi protetta dalla legislazione comunitaria ed internazionale (Convenzione di Berna e Barcellona, Direttiva Habitat)».

La tutela del mare

Le attività di censimento di tale specie si affiancano agli studi in corso sulle altre specie protette Posidonia oceanica e Pinna nobilis, presenti anch’esse nella Direttiva Habitat (92/43/CEE). Come evidenzia Emilio Cellini, direttore del Centro regionale Strategia marina dell’Arpacal di Crotone, «l’impegno crescente, gli sforzi operativi e l’implementazione delle competenze specialistiche stanno producendo ottimi risultati  sia in termini di performance agenziale che di capacità di mole di dati scientifici trasmessi alla Regione Calabria ed al  Ministero dell’Ambiente». Tale ritrovamento ricade nell’ambito delle attività previste dal Poa (Piano operativo delle attività 2019) in corso di svolgimento. Tutti i biologi del Centro dell’Arpacal coinvolti nel monitoraggio (Francesco Cicero, Stefania Giglio, Fabrizio Fabroni, Laura Pirrera, Gianluca Pizzonia, Rossella Stocco) stanno accertando la presenza di entrambe le varietà della P. ferruginea, cioè i due morfotipi, lamarcki e rouxi. Ulteriori attività di campo saranno previste nella prossima programmazione per altre aree della costa calabrese, sia ionica che tirrenica. «Il patrimonio di biodiversità marina in Calabria – ha commentato il direttore generale dell’Arpacal, Domenico Pappaterra – rappresenta una delle frontiere sulle quali continuare nella ricerca scientifica, come sta facendo egregiamente il nostro Centro Strategia Marina. Un tesoro, se conosciuto e preservato, che certamente sarà leva di sviluppo per il territorio».

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