VIDEO | Il comitato di quartiere Modena-San Sperato-San Giorgio Extra chiede controllo e vigilanza. Un commerciante denuncia: «Da anni con una micro discarica davanti al negozio, la mia attività è compromessa e a casa non posso aprire neppure la finestra»
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«Da anni una micro discarica abusiva insiste davanti al mio negozio. Anche dopo il ritiro dei cumuli abbandonati in strada, subito altri rifiuti vengono buttati. Un degrado al quale non ci rassegniamo e che però sta pregiudicando anche la nostra attività. La spazzatura in strada restringe la carreggiata e rende anche difficoltosa la sosta. Abbiamo dovuto mettere una tavola di legno a scorrimento davanti all'ingresso del negozio, per evitare che ospiti indesiderati, che saltavano da una parte dell'altra dei cumuli, potessero entrare. Aggrava il quadro il fatto che abito sopra il negozio e che, per via dei cattivi odori e delle mosche, non posso aprire neanche la finestra. Siamo segregati in casa. Da anni attendiamo una risoluzione definitiva». Questa è la voce di un commerciante di via Pio XI nel quartiere di Modena - San Giorgio Extra, zona Sud di Reggio Calabria, costretto a rimpiangere i cassonetti per il degrado che tutti i giorni si ritrova sotto gli occhi.
Quartiere segnato da micro discariche
Si tratta di un quartiere profondamente segnato dalla piaga delle discariche abusive dove insistono le aree particolarmente degradate di Ciccarello, della ex polveriera e Rione Marconi dove i cumuli di spazzatura sono particolarmente abbondanti e dove è diffusa l'incivile e dannosa pratica dei roghi. Dove insiste anche il fondo della ex ditta Vilardi con quei fusti, il cui contenuto non è stato in oltre vent'anni sottoposto neppure a caratterizzazione, insistenti su un'area ancora da bonificare. Su questo fronte, si attendono gli esiti di una interlocuzione in atto tra Comune e custodi giudiziari della vasta area sequestrata, dove un tempo sorgeva la fabbrica di agrumi.
Anche questo quartiere ha da alcuni mesi un comitato che sta partecipando, con gli altri della Rete, alle riunioni periodiche di un tavolo tecnico permanente finalizzato e focalizzare le problematiche delle varie zone e a sollecitare interventi risolutivi. Al momento si sta anche chiedendo l'adozione del Regolamento comunale che disciplini giuridicamente il comitato di quartiere per formalizzarne la costituzione e istituzionalizzarne l'operato.
La voce del comitato di quartiere
«Il comitato di Modena-San Sperato-San Giorgio Extra è nato a febbraio con l'obiettivo di restituire dignità ad un quartiere popoloso, di partecipare alla vita amministrativa della città e di perseguire il benessere sociale e ambientale. Questo quartiere - ha spiegato la presidente del comitato Maria Elisa Caccamo - è infatti cresciuto nel cemento ma non nei servizi e noi vogliamo dare il nostro contributo per una migliore qualità della vita per i residenti. Il superamento di questo grave degrado igienico-sanitario, per noi assoluta priorità, ci impone di chiedere al Comune azioni di pulizia e disinfestazione e attività di contrasto e di controllo mirate ad individuare chi getta i rifiuti per strada, attraverso l’incrocio dei dati d’iscrizione all’anagrafe tributaria dei residenti, l'installazione di punti di videosorveglianze sui luoghi divenuti delle micro discariche e la presenza delle guardie ambientali e della polizia municipale. Non sono più tollerabili le micro discariche abusive accanto alle scuole che insistono nel quartiere, il liceo scientifico Alessandro Volta, l'Istituto comprensivo Telesio-Montalbetti, l'istituto tecnico economico Galileo Ferraris, lungo i percorsi che conducono ad esse e nelle vicinanze del campo sportivo Coni, della Scuola allievi carabinieri Fava Garofalo, del Seminario Arcivescovile. Intendiamo, altresì, segnalare con forza la quasi totale assenza di aree verdi attrezzate e di spazi di aggregazione, l'insistenza di numerosi alloggi popolari non integrati nella comunità, i disagi in cui si incorre dopo copiose piogge a causa di problemi alla rete fognaria e al manto stradale, le incompiute che appesantiscono il nostro contesto urbano», ha concluso la presidente del comitato Maria Elisa Caccamo.