VIDEO | L’evento ha valorizzato gli elaborati di studenti e artisti, soluzioni di filosofia ambientale, mostre e progetti complessi. Focus anche sul Pnrr
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A Parco Pignera al Museo e Giardini di Pitagora a Crotone, elaborati di studenti ed artisti, convegni ed incontri sul Pnrr, mostre e progetti complessi, soluzioni innovative e di filosofia ambientale oltre che di cultura della prevenzione. Tanti i temi e gli spazi proposti dall’Ordine degli Architetti di Crotone per la seconda edizione del Festa dell’Architettura e dell’arte organizzata assieme ai geologi della Calabria ed al Consiglio nazionale degli architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori suggellata dalla presenza dell’architetto Anna Carulli, presidente dell’Istituto nazionale di BioArchitettura.
«In questa edizione – ha voluto sottolineare il presidente dell’Ordine Francesco Livadoti -abbiamo voluto trattare temi come geosofia e bioarchitettura accanto a quelli del Pnrr ed al nuovo codice degli appalti per confrontarci ed elaborare assieme a giovani ed altri professionisti il tema della nuova visione necessaria del concetto stesso di progetto”. Ed infatti l’impressione che abbiamo avuto, accompagnati dall’Architetto Silvia Mauro, presidente del Dipartimento Politiche culturali e comunicazione dell’Ordine degli Architetti di Crotone, è stata quella di una ricerca di una nuova prognosi piuttosto che le “consuete” note tecniche su come si devono spendere meglio e quanti più soldi possibili con l’Europa.
In sintonia anche il responsabile unico del Progetto Antica Kroton Architetto Achille Tricoli: «Geosofia e bioarchitettura sono l’essenza di questo progetto complesso, soprattutto nelle parti che riguardano il percorso che va dalla città verso Capo Colonna e quello delle colline di Santa Lucia che tiene assieme archeologia e geologia, mutamento dei luoghi e paesaggi sempre “tratteggiati” da storia e tradizioni».
«Oggi è la festa dell’incontro tra geologia ed architettura legata da un comune denominatore che è l’uomo al centro del paesaggio, al centro della progettazione e, soprattutto, al centro della gestione del territorio» ha aggiunto il geologo Antonio Giulio Cosentino che con il progetto “Le pietre che narrano” ha sollecitato tutti a considerare che fondamentale, anche in termini di protezione civile e cambiamenti climatici, è considerare tutto ciò che l’uomo stesso ha ignorato fino ad oggi e che non può che riguardare una diversa visione ed approccio alla conoscenza stessa ed ai mutamenti possibili che ancora per moltissimi anni saranno la diretta conseguenza di ciò che abbiamo, più o meno consapevolmente, “fatto” al pianeta.