Schiavonea, l'allarme dei pescatori: «Senza finanziamenti né spiaggia»

La denuncia del loro presidente Salvatore Martilotti che rilancia la questione della tradizione e auspica che presto possa costituirsi un Gruppo di azione costiera dedicato a Corigliano-Rossano

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di Marco  Lefosse
7 aprile 2019
12:50

Il mondo della piccola pesca artigianale di Schiavonea, quella fatta di storie, lampare, leggende e di una tradizione antichissima, rischia di sparire… per sempre. E questo per colpa di una burocrazia comunale e regionale disattenta che negli anni si è protesa di più verso le istanze del grande mercato ittico, ma lasciando anche lì un mondo senza risposte e con tanti problemi, e dimenticando del tutto le esigenze dei piccoli pescatori.

 


A denunciare – e non da oggi – una situazione di costante e lento declino è il presidente del “Comitato pescatori costieri artigianali Corigliano-Rossano”, Salvatore Martilotti. «Apprendiamo – dice -  che stanno piovendo soldi sui piccoli pescatori costieri con gli strumenti comunitari pesca, gestiti dalla Regione Calabria. Noi del “Comitato Pescatori Costieri Artigianali Corigliano-Rossano” non siamo stati fortunati, e l’aspetto più strano di questa notizia – ironizza - è che non abbiamo visto piovere. Invece, la cosa certa e triste che abbiamo al momento è che siamo imputati del reato per occupazione abusiva di demanio marittimo con le piccole imbarcazioni da pesca tradizionali tirate a secco sulla spiaggia antistante il borgo marinaro».

I piccoli pescatori sfrattati dalle loro spiagge

Già, perché oltre al danno, per queste persone che rappresentano un settore che è ancora identitario di Corigliano-Rossano, della Sibaritide e dell’intero bacino ionico, si è aggiunta anche la beffa di uno “sfratto” dalle spiagge.  «I piccoli pescatori – ricorda Martilotti - sono chiamati in Tribunale, a nostro parere, per la disattenzione dell’ex Comune di Corigliano» che ha decretato l’occupazione abusiva delle imbarcazioni sulle spiagge nonostante «il Piano di Spiaggia (strumento urbanistico per la gestione del demanio marittimo) preveda la sistemazione delle imbarcazioni tradizionali della piccola pesca nel tratto di spiaggia antistante il Borgo marinaro».

 

Parole amare dalla bocca dei pescatori anche perché, «pur dopo impegni precisi – ricorda sempre il loro presidente - ancora non abbiamo nessuna risposta da parte del Commissario prefettizio per dare una giusta ed equa soluzione a questo problema importante per il futuro della pesca artigianale locale. Le piccole imbarcazioni rappresentano la storia e l’identità della Marina, ma noi vogliamo che rappresentino anche il futuro di questa Comunità costiera». Ma per organizzare il futuro «sono fondamentali» gli strumenti messi a disposizione dall’Unione Europea, insieme all’avvio della “dimenticata” legge regionale di settore, la n.27/2004, «forse mai decollata – dice Martilotti - per sciatteria della Regione Calabria».

 

Sotto accusa anche la definizione e la gestione dei Gruppi di azione locale nel settore della pesca (Flag ex Gac) che, ad avviso di Salvatore Martiolotti «avrebbero dovuto accompagnare il cambiamento attraverso politiche inter-settoriali e la valorizzazione delle “Comunità costiere” con il decollo delle azioni innovative del pescaturismo e dell’ittiturismo… Arrivati a questo punto, forse, non è esagerato dire che siamo in presenza di un vero e proprio spreco di denaro pubblico anche per via dell’assenza di due di quegli ambiti prioritari dei FLAG: la diversificazione e l’innovazione in un’ottica di contaminazione virtuosa tra settori (piccola pesca, ambiente, turismo costiera, cultura e gastronomia del mare) per dare nuova linfa e rivitalizzazione alla comunità dei pescatori costieri artigianali del litorale di Corigliano-Rossano».

Un Flag per Corigliano-Rossano

«Dopo le tante opportunità perse e le importanti risorse strappate all’economia costiera del nostro litorale, la speranza – conclude Martilotti - deve essere supportata dal coraggio di cambiare che per la nostra “Città territoriale” può significare un’inversione di rotta per uscire dalla marginalità e puntare tutti insieme, ad un modello di sviluppo integrato della pesca costiera del nostro litorale fatto di biodiversità, sostenibilità economica e sociale con l’ottimizzazione degli strumenti finanziari dell’Unione europea a partire dal decollo del Gruppo di Azione Costiera ”FLAG Corigliano-Rossano” per dare centralità all’economia costiera e al nostro territorio e gestire da protagonisti i fondi comunitari pesca per procurare nuove opportunità di sviluppo e occupazione, soprattutto, giovanile».

Giornalista
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