VIDEO | Il comune tirrenico si è impegnato a gestire il litorale secondo le direttive più efficaci per tutelare la nidificazione Caretta Caretta. A breve è attesa la schiusa
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Con due siti individuati in tempo utile, la spiaggia di Paola – sul tirreno cosentino – si conferma terreno privilegiato per la nidificazione delle tartarughe, nel caso particolare di quelle della specie Caretta caretta, tutelata da direttive comunitarie in quanto a rischio di estinzione.
In virtù di questa situazione, l’amministrazione comunale con in testa la vicesindaco Maria Pia Serranò, ha inteso siglare un protocollo d’intesa con le associazioni accreditare e gli esperti della materia, presenti in municipio per la stipula di una relazione che d’ora in poi vedrà il comune tirrenico in prima linea per la difesa dell’habitat delle testuggini.
In attesa della schiusa delle uova, che in linea di principio dovrebbe avvenire nel mese di agosto, è stata predisposta la strategia più efficace per evitare brutte sorprese, deliberando la costruzione di recinti sicuri entro i quali i piccoli, una volta lasciato il nido, possano muoversi liberamente alla ricerca del mare.
Partecipi per l’occasione, il professore universitario Antonio Mingozzi, docente del Dipartimento di Biologia, Ecologia e Scienze della Terra dell'Università della Calabria, e la dottoressa Nicoletta Boldrini, Presidente Wwf Cosenza Sila Pollino, che hanno spiegato alla vicesindaco e ai consiglieri di maggioranza Giovanni Mannarino e Marco Minervino, i passi da compiere nell’immediato e nel futuro prossimo.
«La prevenzione e la tutela di questi particolari animali – ha spiegato il professore nel corso del suo intervento – passa dapprima dal senso civico della comunità che ne ospita le nidiate. È necessario che chiunque si rapporti alla presenza delle testuggini, lo faccia senza eccessivo clamore e senza lasciarsi entusiasmare dalla curiosità, perché stiamo parlando di creature che sono istintivamente indotte a ritrarsi quando intorno non sussistono le condizioni di tranquillità necessarie al compimento della loro missione. Quando si dovesse avvistare un carapace emergere dall’acqua, è pertanto opportuno tenersi alla larga, non circondare in alcun modo la tartaruga e lasciarle compiere il percorso che da milioni di anni è quello funzionale alla riproduzione, una missione che tra schiamazzi e grida diventa pressoché impossibile».
«Ringraziamo il comune di Paola per la sensibilità dimostrata – ha aggiunto la presidente del WWF bruzio, Nicoletta Boldrini – ora si attendono i provvedimenti consequenziali a quanto ci siamo detti, con l’installazione dei recinti attorno ai due nidi già presenti, e il giusto supporto ai volontari che si prenderanno cura di tenerli in funzione. A tal proposito ribadisco un concetto già espresso in altre sedi ma che è sempre utile ricordare: è necessario scoraggiare le pratiche di sbancamento delle spiagge con i mezzi meccanici, perché è troppo alto il rischio di distruggere covate invisibili allo sguardo, nonché di cancellare le tracce che questi rettili acquatici lasciano al loro passaggio, fondamentali per riconoscerne la presenza in loco e per orientarsi sulla possibile collocazione del nido».
A breve sarà pertanto possibile assistere alla costruzione di due recinzioni ombreggiate, studiate in modo tale che il sole non manchi mai sul punto in cui è stato creato il nido, che però va tutelato da altri tipi di inquinamento luminoso che, specie di notte – quando è più probabile che le tartarughine sguscino fuori – potrebbero confondere i cuccioli al punto da fargli mancare l’appuntamento col mare.
«Questo primo passo – ha commentato soddisfatta la vicesindaco Serranò – segna l’inizio di un nuovo percorso ambientalista che con la nostra amministrazione contiamo di compiere nel corso del nostro mandato. Una svolta che possa consentire la nidificazione sicura di questi splendidi animali, la cui presenza è anche il certificato della salubrità del nostro mare e delle nostre coste».