Quando in città si è sparsa la voce della frana, la maggior parte dei cittadini ha rivissuto quanto accaduto nell’ottobre 2006. In quel caso, per riaprire la strada che porta al borgo della Marinella sono serviti cinque lunghi anni. Quando accaduto 12 anni fa non è più tollerabile e per questo bisogna fare in fretta.

 

La scorsa settimana alcuni grossi massi si sono staccati dal costone del monte Sant’Elia a Palmi franando verso il borgo marinaro. Uno smottamento che ha distrutto ampi pezzi della strada che porta da capo Barbi al borgo marinaro. La Marinella è una piccola pietra preziosa incastonata tra le aspre rocce del Monte Sant’Elia e il mare cristallino della Costa Viola. La Marinella di Palmi è uno di quei luoghi che almeno una volta nella vita vale la pena visitare.

 

La famosa caletta è in questo momento inaccessibile e i cittadini, legati da un amore profondo nei confronti di quel borgo, di quella spiaggetta ricoperta da pietre e piena di storia, spingono la politica a fare in fretta per ripristinare la strada e mettere in sicurezza il costone.

 

«È accaduto di notte – ha raccontato uno dei proprietari della tante casette sparse tra i tornanti che portano fino alla spiaggia – Ho sentito un rumore, ma non pensavo che la situazione fosse così grave. I palmesi sono legati da un amore profondo per la Marinella, spero che l’amministrazione comunale riesca in tempi brevi a sistemare la strada». La spiaggia, racchiusa dalle alte rocce del bastione montuoso del Sant’Elia, è raggiungibile dal centro storico di Palmi attraverso una lunga serie di tornanti che costeggiano casette pittoresche, che fendono campi  scoscesi di ulivi secolari e grandi e contorte piante di fichi, le famose “pittare”.

 

Non è solo un fatto affettivo, però, perché c’è chi ha investito nel borgo marinaro. Dalla scorsa estate, infatti, dopo una decade è stato riaperto un piccolo ristorante caratteristico che rischia di dovere chiudere se non si agirà in fretta. «La frana è frutto di anni e anni di incuria – denuncia Nicola Cosenza, imprenditore proprietario del ristorante – Le frane non possono essere completamente cancellate, ma rallentate sì, attraverso le armacie per esempio, scomparse negli ultimi anni, o delle piazzole o piantumando degli alberi. Adesso aspettiamo la bella stagione fiduciosi di potere riaprire, perché ho investito tante risorse in questo progetto e dopo una bella e fruttuosa estate vorrei riprendere a lavorare».

 

E mentre da Palazzo San Nicola fanno sapere che presto sarà fatto uno studio per la messa in sicurezza del costone, la città lancia un messaggio chiaro all’amministrazione comunale: bisogna fare in fretta.