Circa una tonnellata rifiuti raccolti in 5 ore di lavoro. È questo il risultato dell’operazione Timpa Janca, promossa dal gruppo LaC-Pubbliemme e realizzata grazie all’adesione della Dusty, la società che si occupa della raccolta dei rifiuti nel territorio di Vibo Valentia, del pontile turistico Marina di Carmelo e di alcuni appassionati di immersioni subacquee di Briatico e Pizzo.

 

Copertoni, contenitori di plastica, cassette di polistirolo, bottiglie. C’è un po’ di tutto in quello che è stato trovato sulla bellissima ma quasi inaccessibile spiaggia situata a poche centinaia di metri dal porto di Vibo Marina. Timpa Janca, appunto, un nome che evoca l’alta scarpata che sovrasta l’arenile e il colore chiaro della sabbia. Un luogo raggiungibile solo dal mare o attraverso un difficoltoso passaggio sugli scogli.

 

Su questa spiaggia, vicina ma anche lontanissima, un artista naif realizza totem di sassi e trascorre gran parte del suo tempo difendendola dal degrado che la minaccia. Raffale Massaria, 50 anni, di Vibo Marina, ha fatto di questo luogo la sua isola deserta. Un “naufrago” part-time in fuga dagli affanni della vita, del quale abbiamo raccontato la storia alcune settimane fa su questo giornale. Proprio sulla spinta del grande interesse suscitato, il gruppo LaC-Pubbliemme ha promosso una campagna di sensibilizzazione con lo scopo di ripulire la spiaggia dai rifiuti portati a riva soprattutto dalle mareggiate. Iniziativa alla quale ha subito aderito il coordinatore territoriale della Dusty, Rino Farfaglia, che ha organizzato un intervento speciale con l’ausilio di diversi operatori ecologici.

 

Nello specchio d’acqua antistante Timpa Janca, invece, sono intervenuti i sub di due diving club di Briatico e Pizzo, rispettivamente il Frogman team di Leonardo D'Orrico e il Bluemotion center di Antonio Sgró e Nico Paone. Con loro si sono immersi anche Nico Barbuto e Monica Aloe, che insieme agli altri subacquei hanno controllato lo stato di salute del fondale. Molti i rifiuti individuati e raccolti a circa 10 metri di profondità, ma dall’ispezione sottomarina sono emersi anche confortanti segnali di rivincita della natura, come la presenza di formazioni coralline e di alcuni esemplari di Pinna nobilis, il più grande mollusco bivalve presente nel Mediterraneo, che vive in prevalenza nelle praterie di Posidonia.

 

Sulla spiaggia, intanto, gli operatori della Dusty hanno raccolto quintali di immondizia, che poi sono stati stata caricati a bordo di una barca che ha fatto la spola con il molo del porto di Vibo Marina, dove ad attenderla c’era il camion per la raccolta dei rifiuti.

 

Stanco ma visibilmente commosso Massaria, che da sempre cerca di proteggere la “sua” spiaggia raccogliendo e sistemando in cumoli ordinati i detriti che nel corso del tempo giungono su Timpa Janca portati dal mare, ma che, ovviamente, non può smaltire da solo. Già dalle prime ore del mattino ha raggiunto l’arenile e ha cominciato a fare la sua parte, aiutando gli operai con un rastrello improvvisato che si è costruito da solo assemblando un bastone e un vecchio giocattolo da spiaggia. Una sorta di Don Chisciotte che per una volta non ha trovato sulla sua strada invincibili mulini a vento.      

 

Insomma, quella di ieri è stata una bella giornata all’insegna dell’impegno civile, a salvaguardia dell’ambiente e del territorio, senza passarelle politiche né fanfare, resa possibile solo grazie alla volontà di chi ha partecipato. Un’iniziativa che non rappresenta certo la soluzione al degrado che spesso attanaglia le nostre maggiori risorse paesaggistiche, ma che esprime una forte voglia di riscatto da parte di questo territorio e dei suoi cittadini.

 

Enrico De Girolamo