In strada per protestare contro il mare verde e, più in generale, contro l’inquinamento che pregiudica la balneazione in Calabria. Basta questo per comprendere quanto il problema sia stato grave nel corso di questa estate ormai agli sgoccioli e quanti disagi abbia procurato a residenti, vacanzieri e operatori turistici. Sono circa un centinaio i cittadini che hanno risposto presente all'appello lanciato dal gruppo “Uniti per il Golfo di S. Eufemia” promosso per sensibilizzare le Istituzioni su un fenomeno, quello della fioritura algale, che in questa misura ha cause che affondano nell’inquinamento da fertilizzanti.

Alla manifestazione, presidiata dalle forze dell'ordine, i rappresentanti di molte associazioni e cittadini. Appuntamento davanti all'Istituto Nautico di Pizzo, nel rione Marinella, lì dove il fenomeno del mare verde è stato più accentuato, ma ha interessato tutto il tratto di costa che va da Pizzo a Lamezia.

«Ora basta», hanno gridato dalla folla. «È arrivato il momento di fermare questi criminali», ha chiosato Anna Rosa, portavoce del gruppo che ha invitato «Procure e forze dell'ordine ad essere più severi contro quelli che sono dei delinquenti seriali. Chi sporca il mare va arrestato», ha ripetuto la portavoce del gruppo “Uniti per il Golfo di S. Eufemia” che ha sottolineato come Arpacal abbia chiarito che il mare verde è sì causato dalla fioritura algale, ma provocata «da interventi umani, ovvero da chi scarica illecitamente». Nel corso del presidio è sopraggiunto anche il sindaco Sergio Pititto che ha illustrato le azioni messe in campo dal Comune. Interventi che, alla luce dei fatti, non sono stati sufficienti.

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