Catanzaro, Consiglio di Stato conferma il passo falso del Comune su Giovino

Anche in secondo grado i giudici amministrativi hanno ritenuto viziato il provvedimento con cui si negava a Elena Di Tocco il permesso a costruire
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di Luana  Costa
18 aprile 2018
14:26

È stata integralmente confermata da parte del Consiglio di Stato la sentenza del giugno del 2016 emessa dal Tribunale Amministrativo regionale a cui Elena Di Tocco si era rivolta per ottenere l’annullamento di un provvedimento comunale attraverso cui era stato rigettato la sua richiesta di permesso di costruire.

 


Residenze a Giovino

Di Tocco è, infatti, proprietaria di un terreno in località Spagnolo a Giovino su cui ha avanzato richiesta al Comune di realizzare un’area attrezzata all’aperto dedicata alle attività sportive con annesse residenze stagionali e attività commerciali. La vicenda è finita al centro di una lunga serie di ricorsi e controricorsi. Lo scorso anno l’amministrazione comunale aveva, infatti, impugnato al Consiglio di Stato una sentenza del Tar che aveva disposto l’annullamento del provvedimento di rigetto comunale per ottenerne la riforma.

 

Provvedimento illegittimo

«Il provvedimento reiettivo finale è illegittimo ed il Comune si dovrà ripronunciare sull’istanza motivando su tutti i profili che, asseritamente, ostano all’intervento». Così hanno deciso i giudici di Palazzo Spada che hanno ritenuto il diniego a costruire illegittimo. «Il preavviso di rigetto - prosegue la sentenza - risultava argomentato sulla scorta della necessità di un piano di lottizzazione, in ragione delle disposizioni urbanistiche vigenti in zona; il diniego finale pone in secondo piano tale aspetto e reca una motivazione “diversa” affermando che l'area oggetto dell'intervento, non essendo urbanizzata, non possedeva i requisiti necessari per proporre l'intervento diretto mediante richiesta di permesso di costruire”. “Tale decisione finale rappresenta una sorpresa per la ricorrente che non ha avuto la possibilità di interloquire nella sostanza su tutti gli aspetti più rilevanti della questione e che pertanto doveva essere comunicato tempestivamente per consentire una adeguata difesa infraprocedimentale”.

 

Luana Costa

 

Giornalista
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