Gestione illecita dei rifiuti: sequestri in due impianti a Lamezia

Il primo intervento è stato effettuato in una segheria. Il secondo in un’altra ditta operante nello smaltimento di scarti speciali non pericolosi

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di T. B.
14 ottobre 2019
20:04

Mancate autorizzazioni e gestione illecita dei rifiuti. Sono queste le motivazioni che hanno portato a un sequestro e a una denuncia da parte dei Carabinieri del Noe di Catanzaro, coadiuvati dal personale della Stazione Carabinieri di Lamezia Terme in una società dedita alla produzione di pellet e ad attività di segheria. In particolare, i militari hanno appurato mancate autorizzazioni all’emissione in atmosfera e scarico dei reflui industriali dilavanti le superfici pavimentate in occasione di precipitazioni. Nel corso del sopralluogo, sul retro dello stabilimento, sono stati rinvenuti rifiuti speciali (materiale di risulta originato dalla demolizione di manufatti edili), per i quali si configurava anche il reato di “gestione illecita di rifiuti”.

 


Diverse le aree dello stabilimento sequestrate, così come un impianto dedicato alla produzione di “pellet”, per un valore complessivo stimato attorno ai cento mila euro. Ad essere denunciato in stato di libertà per aver violato la normativa in materia ambientale è stato l’amministratore unico.

 

Il lavoro dei militari è proseguito poi in un’altra ditta operante nel settore della gestione dei rifiuti speciali non pericolosi alla quale i militari del Noe di Catanzaro hanno, invece, contestato la gestione illecita di rifiuti speciali non pericolosi. In questa occasione è stato sottoposto a sequestro un capannone industriale della superficie complessiva di mille metri quadrati per un valore complessivo di 150 mila euro in quanto la gestione illecita dei rifiuti aveva, riferiscono i Carabinieri, generato una condizione di potenziale pericolo per l’ambiente, nonché per la salute pubblica poiché «la semplice combustione di una quantità così elevata di materiale accumulato avrebbe potuto provocare un palese danno ambientale e reale pericolo di carattere sanitario, trattandosi di un capannone industriale totalmente saturo di rifiuti, tanto da renderne difficoltoso l’accesso al suo interno».

 

Al termine degli accertamenti sono stati denunciati in stato di libertà all’Autorità Giudiziaria di Lamezia Terme l’amministratore unico e il direttore tecnico per aver violato la normativa in materia ambientale.

 

Giornalista
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