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Ma entrando nello specifico del report dell'Arpacal sulla provincia di Cosenza per l'annualità in corso, ben il 92% delle acque sono in classe "eccellente" con un recupero rispetto lo scorso anno del 18%, il 5% circa in qualità "buona", il 3% circa in qualità "sufficiente".
Il monitoraggio è stato eseguito su circa 250 Km di costa e sono stati sottoposti a controllo circa 237 aree adibite alla balneazione». È quanto spiegato da Edoardo Fiorino, dirigente del servizio tematico acque del dipartimento provinciale di Cosenza dell'Arpacal che nel corso dell'incontro ha analizzato i dettagli della provincia bruzia. «Le attività di monitoraggio – ha precisato – sono state effettuate sia via terra che via mare utilizzando i mezzi nautici di proprietà dell'Arpacal, posizionati nel porto di Cetraro sul Tirreno e nel porto di Corigliano sullo Ionio; il monitoraggio è stato svolto con l'ausilio del personale delle locali Capitanerie di Porto. Sono stati eseguiti campionamenti mensili di routine e per i casi di non conformità sono stati effettuati campionamenti aggiuntivi a distanza di tre e nove giorni dall'evento inquinante».
Soddisfatti i sindaci, che possono gioire del fatto che quest’anno il loro comune non avrà criticità e attraverso l’importanza di questi dati i turisti forestieri e la popolazione possono stare tranquilli sulla qualità delle acque di balneazione.
Anna Prete