La carne di alcuni esemplari cacciati nel Cosentino per mappare la radioattività ambientale. I risultati saranno presentati a Rende
Tutti gli articoli di Ambiente
PHOTO
Si terrà domani, 26 giugno a partire dalle ore 16, nella sala convegni del RiMuseum di Rende, il seminario per la presentazione dei risultati del monitoraggio sanitario/ambientale sulla fauna selvatica della provincia di Cosenza nelle annualità 2014/2017. Il monitoraggio - che ha visto coinvolti l’Azienda sanitaria di Cosenza, il Dipartimento di Cosenza dell’Arpacal, l’Università della Calabria, l’Istituto zooprofilattico sperimentale del Mezzogiorno – è partito nel novembre del 2014 a seguito della firma del Protocollo d'Intesa fra l'Agenzia regionale per la Protezione dell'ambiente della Calabria, Servizio laboratorio fisico del Dipartimento di Cosenza, e l'Azienda sanitaria provinciale di Cosenza; l’obiettivo finale di questo progetto è stato quello di effettuare la mappatura radiometrica dell'ecosistema della Provincia cosentina. Il seminario vede la collaborazione del Parco nazionale del Pollino.
L’analisi della carne macellata
Il monitoraggio attraverso i cinghiali, e più precisamente attraverso l’analisi di carne macellata da cinghiali cacciati in determinati territori della provincia, permette di monitorare e mappare la radioattività ambientale presente sul territorio, contribuendo ad implementare la base dati nazionale della rete resorad, che analizza l’andamento spazio-temporale delle concentrazioni dei radioelementi nelle matrici dei diversi comparti ambientali ed alimentari interessati dalla diffusione della radioattività e dal suo trasferimento all’uomo. Gli effetti delle nubi provenienti dal disastro nucleare di Chernobyl in Ucraina (1986), così come quello recente di Fukushima in Giappone (2011), infatti, continuano ad essere controllati anche attraverso l’analisi, prima dell’immissione sul mercato, di selvaggina, bacche selvatiche, funghi selvatici e pesci carnivori di lago.