VIDEO | Per due giorni, in nome della tradizione, le coste calabresi sono state teatro di falò e feste, che però si sono rivelati l'ennesimo agguato alla natura e all'ambiente
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Sui social tutti ambientalisti, nella realtà, invece, basta il tempo di una notte, quella di Ferragosto, per trasformare le spiagge in discariche a cielo aperto. Le coste della Calabria, questa mattina, erano infatti invase da rifiuti di ogni genere e in parte andati in fumo.
Da nord a sud, questa notte migliaia di persone hanno attesa l'alba attorno a un falò, consumando alcool e cibo; si tratta di una pratica che fa ormai parte delle tradizioni e della cultura di un'intera nazione, che però, in un'epoca in cui la tutela dell'ambiente è una questione di vita o di morte, si dovrebbe accuratamente evitare. Al di là degli elementi tossici sprigionati nell'aria a causa della combustione di materiali nocivi, tra i quali anche la plastica, la notte ferragostana ha lasciato in eredità una marea di rifiuti non differenziati a marcire sull'arenile, a pochi metri dalla riva del mare o dei fiumi. Il sole cocente, poi, ha fatto tutto il resto, rendendo l'aria irrespirabile, oltre a provocare un alto rischio di infezioni e malattie.
Legna ancora fumante e carrelli della spesa bruciati
Per avere un quadro preciso della situazione, è bastato percorrere solo qualche centinaio di metri sulle spiaggie nella zona dell'alto Tirreno cosentino. Sulla sabbia, stamattina, c'era davvero di tutto: bottiglie di vetro, plastica, cartoni, lattine, resti di pizza, tovaglioli, posate, bicchieri e piatti di plastica, legna ancora fumante e persino un carrello della spesa. Anche il trasportatore di merce è stato dato alle fiamme, insieme a tutto ciò che lo circonda, e poi è stato lasciato incustodito tra bottiglie di vino in plastica ancora piene, tavole di legno, bottiglie d'alcool incenerite e quel che resta di una sdraio in ferro o alluminio.
Il sevizio raccolta rifiuti ancora nel caos
All’alto grado di inciviltà di certi esseri umani, va aggiunta poi la disorganizzazione nella gestione dei rifiuti, che, ad onor del vero, a momenti alterni arreca danno da gennaio a dicembre, non soltanto in estate. A giudicare dai cumuli di sacchetti rinvenuti questa mattina lungo le strade e anche nelle aree adibite, almeno fino a mezzogiorno, sembrerebbe che lo smaltimento dei rifiuti non sia esattamente una priorità per le varie amministrazioni comunali. Situazioni che si trascinano di anno in anno, su cui grava un costante rimpallo di responsabilità tra un ente pubblico e l'altro.