Otto placchette di Radio226, rinvenute a pochi centimetri dal suolo, sono messe in sicurezza. Per l’agenzia e il Comune di Vibo «il sito è il più sicuro della regione»
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Da potenziale bomba ecologica a “luogo più sicuro della regione”, dopo che i suoi centomila metri quadri sono stati monitorati palmo a palmo. Tanto sicuro che a Pasquetta “ci si potrebbe andare a fare una scampagnata”. Parola dell’Arpacal e rassicurazioni degli amministratori comunali vibonesi riferite al sito dell’ex Compagnia generale resine Sud di Portosalvo, sogno industriale dismesso nell’area produttiva di Vibo Marina, tornata agli onori della cronaca dopo il rinvenimento di ingenti quantità di rifiuti speciali stoccati in balle e di valori radioattivi al di sopra della soglia d’allarme.
Proprio su quest’ultimo aspetto si è focalizzato l’approfondimento dell’Agenzia regionale per l’ambiente che, in collaborazione con il nucleo Nbcr dei vigili del fuoco, ha riscontrato la presenza di 8 sorgenti di Radio226: placchette di pochi centimetri, residuo di un dispositivo parafulmine, inglobate in un sottile strato d’asfalto. «Sorgenti sigillate – è stato detto dal fisico Salvatore Procopio, del laboratorio “Ettore Maiorana” di Catanzaro, nel corso di un’audizione nella III commissione consiliare del Comune di Vibo – utilizzate in apparecchiature industriali e smaltite in modo illecito e criminoso».
Un pericolo scongiurato per i tecnici Arpacal (presenti anche il direttore del dipartimento provinciale di Vibo Valentia Clemente Migliorino e l’ingegner Pietro Capone), secondo i quali quelle placchette non hanno mai costituito un pericolo reale per la popolazione. Circostanza provata scientificamente che fa spendere parole di serenità agli amministratori presenti, in primis al sindaco Maria Limardo. «Possiamo oggi tranquillamente affermare l’inesistenza di un pericolo attuale ma anche di rischio passato – ha detto il primo cittadino -. Il Comune ha compiuto tutte le attività necessarie a garantire la sicurezza del sito e svolto con tempestività tutti i procedimenti necessari. Da custode giudiziario – ha aggiunto -, il mio atto più recente è stata la consegna dell’area al proprietario per la rimozione dei rifiuti stoccati. Il Comune ha collaborato attivamente con l’Arpacal rendendo possibile l’attività di monitoraggio anche nelle aree coperte da sterpaglie, mettendo a disposizione i mezzi per la pulizia, ed oggi possiamo tranquillizzare la popolazione: quel sito è in sicurezza, la fonte di radioattività è stata “tombata”. Ora va rimossa dal proprietario. Se non lo farà – ha concluso il sindaco – procederemo con strumenti esecutivi in danno».
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