«Un altro scempio per la nostra regione, un altro impianto eolico che minaccia un territorio bellissimo tra paesaggi collinari mozzafiato e percorsi naturalistici». È quanto afferma il consigliere regionale Ernesto Alecci che aggiunge di «avere effettuato un sopralluogo nella zona delle Preserre catanzaresi, dove da qui a pochi mesi dovrebbe sorgere un impianto eolico con 14 pale alte circa 150 metri».

«Il percorso è ormai avviato - sostiene Alecci - in quanto l'azienda richiedente ha già praticamente ottenuto dal ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica (Mase), il via libera per posizionare le pale eoliche che entreranno in funzione da qui a 4 anni. Il Ministero, infatti, pochi giorni fa ha prorogato di 48 mesi il giudizio in merito alla non assoggettabilità a Via (Valutazione di impatto ambientale) del progetto. Una proroga che suona a tutti gli effetti come un avallo alla prosecuzione dei lavori per l'ennesimo impianto che andrà a deturpare e inquinare irreparabilmente un altro territorio della nostra regione, devastando per sempre una zona caratterizzata da cammini naturalistici, laghi, boschi pressochè incontaminati, apprezzati da tanti turisti sia italiani che stranieri. Tra l'altro, sembrerebbe che sui tavoli ministeriali attualmente siano circa 400 gli impianti 'pendenti' in attesa di concessione all'interno delle province calabresi». 

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Per il consigliere regionale «quello che sta accadendo è vergognoso. Sono tante, per fortuna le voci contrarie: associazioni ambientaliste e comitati di cittadini si sono attivati sia attraverso manifestazioni pubbliche che ricorsi amministrativi. L'obiettivo è quello di replicare in qualche modo quanto accaduto a Monterosso nel Vibonese, dove è stato fermato il progetto di installazione di un impianto eolico molto invasivo che avrebbe previsto un forte disboscamento della zona. Come ho potuto constatare con i miei occhi, una parte di bosco è già stata tagliata e proprio per questo motivo occorre opporsi con decisione in tutte le sedi opportune a questo sfregio e allo sfruttamento delle nostre risorse, che non lascia alcun vantaggio per le nostre comunità né dal punto di vista dello sgravio delle bollette né dal punto di vista lavorativo. Queste concessioni - sottolinea Alecci - vengono firmate dal Ministero senza alcun ascolto delle istanze di sindaci, associazioni, cittadini: io porterò avanti questa battaglia, è ora che anche a Roma si comprenda che la Calabria non è in svendita».