Il presidente Ceriello illustra le soluzioni per contenere la presenza degli ungulati: «Con l’aiuto dei Fondi europei l’impatto sarà a costo zero per agricoltori e proprietari di fondi»
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Il Partito animalista stamane presenterà il suo Piano regionale per il contenimento dei cinghiali, in modo incruento e senza stermini pianificati di branchi ed animali. La presentazione si terrà oggi proprio sulle pagine social del movimento degli animalisti.
Ribadisce il Partito animalista, con il suo presidente Cristiano Ceriello, come: «approfittiamo della nostra candidatura alle Elezioni regionali 2021, con la nostra lista animalista a sostegno di Amalia Bruni, per rendere finalmente pubblico un Piano per il contenimento del numero dei cinghiali che, oramai, sta crescendo non solo in Calabria ma in tutta Italia. Speriamo di applicare proprio in Calabria, per la prima volta in Italia, soluzioni incruente, mirate e senza spargimenti di sangue, così come fatto all’estero, anche con l’applicazione delle nuove tecnologie. Con l’aiuto dei Fondi europei, l’impatto sarà a costo zero per agricoltori e proprietari di fondi». La risoluzione del sovrannumero dei cinghiali quindi può avvenire in modo “cruelty free” e senza il necessario uso delle “doppiette”, così come molti Enti locali hanno sinora deliberato, prima che però le stesse ordinanze fossero cassate dai giudici amministrativi dei Tar regionali.
Così come si legge nel Piano, le ricerche scientifiche ed i dati di questi ultimi anni hanno dimostrato che l’uccisione di cinghiali non è servita a nulla, ma anzi ha aggravato il problema. Un esempio tra tutti, quasi sempre ignorato: se la femmina dominante viene uccisa (in genere il cinghiale più grande e facile da uccidere), il gruppo si disperde, gli animali senza guida irrompono nei campi, tutte le femmine diventano feconde più volte nell'anno e si riproducono in modo incontrollato.
Soluzioni da applicare immediatamente consistono in diversi “step” coordinati tra le Istituzioni locali guidate dalla Regione, tra cui:
- Censimento periodico;
- Controllo del numero dei cinghiali con la sterilizzazione chimica delle femmine dominanti;
- Delimitazione delle aree con recinti;
- Applicazione “in loco” di dissuasori finanziati con fondi Ue;
- Indennizzi con procedure semplificate agli agricoltori e fondi danneggiati da branchi di cinghiali, nel termine perentorio di 30 giorni dalla ricezione della domanda, evasa con procedure semplificate e secondo parametri aggiornati ogni semestre;
- Aggiornamento annuale sugli esiti dell’applicazione del piano triennale.
Insomma, conclude il Partito animalista nel Piano: «uccidere con l’attività venatoria incontrollata non risolve ma anzi aumenta il numero dei cinghiali e la loro incontrollata presenza. Il “Contenimento Mirato ed Incruento” è l'unica reale soluzione».