VIDEO | Nel pomeriggio il presidente riceverà i sindaci destinatari dell'ordinanza di commissariamento degli impianti e consegnerà loro una scheda dei lavori da compiere insieme a un decreto di finanziamento. Tutto dovrà essere completato entro 10 giorni. Informate le procure competenti (ASCOLTA L'AUDIO)
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Con i decreti di finanziamento e la scheda dei lavori, il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, questo pomeriggio riceverà i sindaci destinatari nei giorni scorsi dell'ordinanza che nei fatti commissaria 14 impianti depurativi situati sulla costa tirrenica calabrese. «Ci stiamo occupando di depurazione da novembre ed è la seconda ordinanza emanata» ha precisato il presidente nel corso di una conferenza stampa convocata questa mattina per fare il punto della situazione.
«Con la prima ordinanza avevo deciso di smaltire i fanghi di depurazione a spese della Regione e in danno dei comuni ma non è servito perché abbiamo mandato i nostri operatori sui depuratore e abbiamo visto che i depuratori comunque non funzionavano bene». Ventiduemila tonnellate di fanghi depositati negli impianti e non smaltiti, la Regione in una prima fase so è fatta carico della spesa del valore di due milioni e quattrocentomila euro.
Risorse sul tavolo
«Successivamente abbiamo accertato tutto quello che non andava nei depuratori, soprattutto, per quel che riguarda le pompe sollevamento - ha aggiunto ancora il presidente - e abbiamo reperito ulteriori quattro milioni di euro. Più tardi incontreremo i sindaci e a ciascuno di loro consegneremo un decreto dove è scritto quello che puntualmente deve essere fatto per riparare il depuratore, il decreto di finanziamento e dieci giorni per concludere la procedura». La Regione mette sul piatto ulteriori risorse per un valore di due milioni e novecentomila euro per supportare le amministrazioni comunali nelle procedure di rifunzionalizzazione dei depuratori.
«Tutto questo è stato fatto in ragione di un tavolo interistituzionale che abbiamo svolto con le procure interessate, con la capitaneria di porto, col comandante dei carabinieri, della guardia di finanza e con i prefetti perché sulla depurazione sarà tolleranza zero. Per venti anni non si è parlato di depurazione e chi ha aperto un'azienda in Calabria non si è mai posto il problema di dove depurare i reflui. Quindi ora stiamo cercando di riparare a venti anni di inerzia».
Le schede contenenti le criticità e le disfunzioni sono state trasmesse per segnalazione alle Procure competenti, ha fatto sapere il presidente della Regione, mentre i tecnici del Corap sono stati investiti del compito di verificare l'andamento dei lavori prescritti e già finanziati.
«Non sarà facile avere il mare cristallino già quest'estate ma noi faremo di tutto per rendere evidenti i progressi - ha precisato il presidente Occhiuto. Non è proprio un commissariamento - ha poi evidenziato - perché Corap da qualche mese sta funzionando molto bene perché è stato scelto un commissario che ha riparato i depuratori direttamente gestiti dal consorzio. Ho visto che ha capacità per cui ho chiesto di svolgere un'azione di supporto; cioè i dipendenti di concerto ai dipendenti del dipartimento Bilancio andranno sui depuratori e verificheranno che i lavori che abbiamo disposto si facciano».
«C'è una situazione molto critica a Gioia Tauro» ha aggiunto ancora il presidente della Regione. «Intendiamoci questa prima fase riguarda una parte del territorio, non potevamo visti i tempi svolgerlo in tutta la regione. Da novembre ci siamo orientati sui tratti potenzialmente più inquinati che sono quelli tra Tortora e Nicotera. Vedremo come si svilupperà questo approccio, una volta studiato il modello lo estenderemo dovunque».
«Il problema principale è a Nocera, ma non è che gli altri depuratori stiano meglio. Il depuratore di Belvedere non ho mai attivato la condotta sottomarina. Si tratta di una condotta mai utilizzata, altri depuratori hanno quadri elettrici divelti e ci sono pompe di sollevamento che non sono state sostituite da anni. E comunque la depurazione incide per il 40/50% sul mare pulito perché abbiamo scoperto tantissimi scarichi a mare. Tantissimi sono scarichi illegittimi; addirittura a Falconara abbiamo scoperto un fiume fogna che correva sotto il terreno e l'abbiamo fatto emergere. Ce ne stiamo occupando perché c'erano diverse abitazioni e attività economiche non collettate».