Il geologo e leader del movimento civico “Tesoro Calabria”, Carlo Tansi, punta nuovamente i riflettori sul depuratore di San Sago, frazione montana di Tortora, che dopo l’inammissibilità del ricorso presentato dal Comune, rischia la riapertura dopo il lungo stop per presunto inquinamento ambientale. Tansi punta il dito contro il primo cittadino tortorese, Toni Iorio, da cui non avrebbe ricevuta risposta nonostante le mail inviate in seguito al consiglio comunale straordinario dello scorso 23 aprile.

 «Ho partecipato su invito del sindaco - scrive il geologo -, lo stesso che aveva manifestato pubblicamente con grande enfasi la volontà di invitarmi a partecipare in qualità di tecnico alle azioni dell’amministrazione comunale in merito alla questione e di intraprendere azioni urgenti per scongiurare la riapertura del depuratore di San Sago per rifiuti altamente pericolosi, che rischia di tornare ad avvelenare i territori dell’alto Tirreno cosentino, e soprattutto di Tortora e Praia».

Le domande di Tansi al sindaco Iorio

«A distanza di quasi tre settimane, non avendo notato alcuna azione da parte dell’amministrazione comunale, il 9 maggio scorso - precisa il leader di Tesoro Calabria - ho inviato una Pec al sindaco, alla Segreteria e all’Ufficio Tecnico del Comune di Tortora in cui, considerato il tempo trascorso dalla data di estinzione del ricorso (sentenza Tar Basilicata 6.4.2022), ho posto 5 domande: quali sono gli atti e provvedimenti intrapresi ad oggi, volti a scongiurare l’apertura dell’impianto?; è stato costituito il pool di avvocati ed esperti necessario a valutare la situazione e studiare le prossime iniziative, come promesso dl sindaco in occasione del consiglio comunale del 23 aprile scorso?; se sì, è dato corso ad azione di responsabilità, come promesso dal sindaco durante la seduta dello stesso consiglio, nei confronti di chi ha causato la presentazione in ritardo del ricorso avverso la Vinca presso il Tar della Basilicata?; sono in essere altre azioni o iniziative che il sindaco intende sviluppare in seguito?; qual è la data della manifestazione pubblica, per protesta contro la riapertura del depuratore, che il sindaco aveva preannunciato in occasione del consiglio comunale del 23 aprile scorso?».

Non c’è tempo da perdere

«Ho ribadito anche la necessità di non perdere altro tempo prezioso - precisa ancora Tansi -, ricordando che eventuale inerzia da parte del sindaco, Giunta ed intera Amministrazione potrebbe causare la loro personale responsabilità, anche patrimoniale, che verrà rilevata dalla Corte dei Conti, oltre che da ogni altra azione, in particcolare class action che associazioni e cittadini intendano intraprendere per il grave danno arrecato alla collettività ed all'ambiente».

L'affondo

«Provo un sentimento di amarezza mista a rassegnazione quando avverto lo stallo e l'inerzia dell’Amministrazione - scrive ancora nella nota -. Nel corso di quel consiglio drammatico, il sindaco aveva ammesso di aver sbagliato (il ricorso è stato dichiarato estinto perché presentato oltre i termini consentiti, ndr), nel silenzio assordante di un'intera maggioranza, completamente silente dalla situazione assurda». Poi continua: «San Sago rischia di riaprire e tutto tace. A distanza di quasi un mese continua il mutismo di un sindaco ed un vicesindaco che vedo intenti su Facebook a piantare un albero. Per carità, nulla contro gli alberi, ma il loro ruolo è quello di pensare al destino ed alle sorti di una popolazione che rischia di ammalarsi di tumore per scelte scellerate, assurde, inaccettabili. Quel consiglio ad oggi è lettera morta, come tanti sono i morti per tumore in questo triangolo maledetto del Tirreno cosentino». Poi l'appello ai cittadini: «Cari tortoresi e praiesi, svegliatevi! Ne va della salute dei vostri figli e del futuro di una collettività».