VIDEO | Se criticità ci sono state si è trattato solo di fenomeni momentanei legati a condizioni meteo-marine avverse. Intanto i fondali si confermano habitat ideale per cavallucci marini e meta ambita dai sub
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Sono classificate di qualità eccellente le acque di balneazione della fascia Ionica catanzarese. Lo certifica l’Arpacal, Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente della Calabria, al termine delle analisi effettuate in base a due parametri di riferimento: enterococchi intestinali e escherichia coli. «Si tratta di parametri microbiologici di natura fecale, valutati come quei parametri che presenti in grosse concentrazioni nelle acque di mare, potrebbero arrecare danno alla salute umana. La classificazione viene effettuata utilizzando i dati degli ultimi 4 anni del monitoraggio e attraverso un calcolo statistico. A ogni punto viene attribuita una classe di qualità: scarsa, sufficiente, buona, eccellente» spiega Cristina Felicetta, del servizio tematico acque del dipartimento Arpacal di Catanzaro.
Le fasi del monitoraggio
Il monitoraggio delle acque di balneazione, effettuato ai sensi del decreto legislativo 30 maggio 2008 n. 116 con l’obiettivo di ridurre le cause di inquinamento e salvaguardare la salute dei bagnanti, inizia con l’arrivo del campione in laboratorio utilizzando dei filtri in grado di trattenere eventuali batteri che vengono poi riposti in un incubatore in attesa del risultato entro 48 ore e in caso di crescita batterica viene fatta immediata comunicazione al comune, come chiarisce il direttore scientifico di Arpacal, Michelangelo Iannone: «Quando il numero di colonie supera le 200, scattano due tipi di meccanismi: uno è quello che mette in atto il comune, ovvero emettere il divieto di balneazione temporaneo. L’altro è quello di Arpacal che raccoglie le informazioni e si coordina con il comune per cercare di capire quale sia il problema per risolverlo. Contemporaneamente, entro 72 ore, fa un ulteriore dosaggio dei batteri per verificare se la situazione sia permanente o solo momentanea. In tal caso, qualora il problema sia risolvibile e risolto, allora si può ridare la possibilità ai bagnanti di tornare al mare e fare il bagno in tranquillità».
Criticità momentanee
Dunque se criticità ci sono state si è trattato solo di fenomeni momentanei legati a condizioni meteo-marine avverse: «Molto probabilmente giochiamo facile per il tipo di costa - precisa Felicetta - perché qua le criticità sono strettamente legate al tratto costiero, al moto ondoso, alla variabilità delle correnti. Il nostro è un mare aperto che ha correnti favorevoli che permettono di smaltire più facilmente quelli che sono eventi avversi rispetto ad altre zone dove ci sono golfi e insenature che invece impediscono questo processo di autodepurazione da parte del mare. Abbiamo visto che laddove si sono superati i limiti per uno dei due o entrambi i parametri, circostanza che sta ad indicare un inquinamento di natura organica, facendo ulteriori campionamenti, già entro 48 ore la condizione della qualità delle acque tornava nella normalità e quindi ci siamo resi conto che si trattava solamente di un inquinamento di breve durata, accidentale: quando ci sono piogge torrenziali o mare particolarmente mosso, con venti o correnti sfavorevoli, questo può comportare il trasporto da parte dei fiumi di sostanze organiche o comunque inquinanti che possono impattare sulla salute del mare. Soprattutto negli ultimi anni non abbiamo avuto evidenze di grandi non conformità, cioè superamenti dei limiti tabellari rispetto ai due paramenti che analizziamo».
Mare sporco e mare inquinato
Quello che è necessario capire è che c’è differenza tra mare sporco e mare inquinato: «attraverso il monitoraggio noi valutiamo l’andamento nel tempo della qualità delle acque di balneazione inteso solamente rispetto a ciò che potrebbe nuocere alla salute umana e quindi i parametri microbiologici e di natura fecale che, presenti in alta concentrazione, potrebbero dare luogo a infezioni e altri problemi - aggiunge Felicetta -. Il sistema di depurazione sicuramente ha delle criticità, come nelle altre province, legate soprattutto al processo di gestione e manutenzione. Molte volte il depuratore può essere carente in alcuni processi che portano alla disinfezione del refluo e quindi spesso questo comporta un superamento dei limiti dei parametri di riferimento, soprattutto degli escherichia coli, che vanno a finire nei fiumi, corpi recettori degli impianti di depurazione, e di conseguenza possono inficiare la qualità dell’acqua di mare. Ma il depuratore di per se non è l’unica causa di eventuale inquinamento anche se temporaneo, delle acque del mare. Ovviamente un mare pulito è influenzato anche da altri fattori e per fortuna nel catanzarese non abbiamo grandi industrie o fonti di inquinamento chimico. Detto ciò, non deve fare paura il fatto che periodicamente si possano presentare schiume o cose del genere perché sono fenomeni naturali dovuti all’innalzamento della temperatura o alla proliferazione algale. Dunque fino ad ora abbiamo potuto escludere un inquinamento chimico perdurante nel tempo tale da danneggiare la qualità delle acque di balneazione».
Fondale ideale per sub e cavallucci marini
Un mare che gode di buona salute quindi quello della fascia ionica catanzarese, attraversata da due Bandiere blu a Sellia Marina e Soverato, habitat più congeniale per i cavallucci marini e meta preferita dai sub. «Il nostro si conferma un fondale prevalentemente sabbioso, habitat ideale dei cavallucci – sottolinea Salvatore Maiolo del diving Made in Sub di Soverato -. Anche quest’anno, già dalle prime immersioni ne abbiamo incontrati alcuni e questo mette il timbro sulla qualità del nostro mare che lungo tutta la costa è meraviglioso e ricco di tante specie marine». «Anche quest’anno la qualità delle nostre acque è eccellente come dimostrano i risultati dell’Arpacal – afferma il sindaco di Soverato Ernesto Alecci -. Siamo orgogliosi perché per il quinto anno abbiamo ottenuto la bandiera Blu e questo per noi è un prestigio che testimonia la bontà de nostro mare. Quindi i turisti, ma anche i residenti, sanno di poter scendere in spiaggia e fare il bagno in acque cristalline».
Buone nuove per la depurazione
E intanto buone notizie arrivano per il sistema di depurazione: «Noi abbiamo un depuratore consortile ormai datato, ha più di 40 anni – spiega Alecci – che con grande fatica riusciamo a mantenere in servizio considerando anche che l’utenza è sicuramente superiore rispetto a quella prevista quando è stato realizzato. La buona notizia è che finalmente nei prossimi giorni dovrebbero partire i lavori del nuovo depuratore che verrà realizzato nel territorio di Satriano. Consumerà di meno, come spesa energetica, e sarà di nuova generazione, quindi le acque che usciranno dalla lavorazione saranno ancora più pulite».