La bomba ecologica è innescata da tempo e pronta a scoppiare tra la vegetazione incolta, nei pressi del fiume Crati, in località Vaglio Lise, a un tiro di schioppo dalla stazione ferroviaria di Cosenza. In questa zona, nascosta e periferica della città, compressa tra la linea dei binari e la Statale 107, fino a qualche anno fa erano accampate alcune comunità di etnia rom, poi sgomberate dal Comune. Adesso c'è un'altra emergenza che incombe: lungo le sponde dell’unica strada di accesso e che conduce all’ex area mercatale, un tempo foro boario, si apre un’ampia distesa di rifiuti di ogni genere.

Scarti di ogni tipo e persino un semaforo

Si tratta soprattutto di scarti dell’edilizia, con inerti, piastrelle, bidoni dismessi di calce e pittura, e poi gli immancabili elettrodomestici, soprattutto frigoriferi, i soliti pneumatici, divani, scaffalature, suppellettili di vario genere. Persino un impianto semaforico che ha tutta l’aria di essere uno di quelli recentemente dismessi proprio da Palazzo dei Bruzi. Materiale ingombrante depositato in dispregio di ogni norma, da persone senza scrupoli, che utilizzano questa superficie alla stregua di una discarica incontrollata. Per quantità e tipologia, vien da pensare che da queste parti non siano i singoli cittadini a causare i maggiori danni. C’è invece un indisturbato via vai, con frequenza pressoché quotidiana, di automezzi pesanti, cassonati, furgoncini più o meno capienti, ad indicare la presenza di un fiorente mercato clandestino di trasporto di materiali di risulta, illecitamente smaltito in quest’area completamente priva di controlli. E sconosciuta ai più, ad eccezione di chi la usa per fare i propri comodi e del personale di Ecologia Oggi: l’azienda incaricata dal Comune di Cosenza della raccolta dei rifiuti oggi utilizza l’ex mercato per le operazioni di trasbordo della spazzatura da un veicolo all’altro.

Decine di segnalazioni senza esito

Rita Scalise, direttrice generale dell’unità di Cosenza dell’impresa lametina, sottolinea di aver più volte segnalato il problema agli organismi competenti per il controllo e la contestazione delle sanzioni: la polizia municipale, gli uffici tecnici comunali, l’assessore all’ambiente. Ma la piaga dell’abbandono incontrollato di ingombranti, presente anche in altri quartieri cittadini, è difficile da arginare. Chi viene a scaricare a Vaglio Lise compie la scelta consapevole di muoversi al di fuori dei percorsi indicati dalla legge. Per una questione di costi, i cantieri per smaltire il materiale di risulta dovrebbero sostenere una spesa di circa 35 euro per metro cubo,  ma anche perché molti soggetti non sono iscritti per varie ragioni al ruolo della Tari, per esempio se occupano alloggi in maniera abusiva, e quindi non possono usufruire dell’isola ecologica o del servizio di ritiro gratuito degli ingombranti a domicilio.

L'idea di sbarrare il passaggio

Nei prossimi giorni a ridosso della discarica, aprirà i battenti un nuovo centro commerciale e per l’occasione si sta valutando di procedere ad una bonifica. Per evitare il reiterarsi dei comportamenti illegali, l'allestimento di un impianto di videosorveglianza potrebbe non essere sufficiente: alcune telecamere poste tra Piazza Cundari e Piazza Ranieri, nel tratto più a nord di Via Popilia, anche questo interessato dal fenomeno degli abbandoni indiscriminati di rifiuti, sono state distrutte poche ore dopo la loro installazione. La soluzione potrebbe essere allora quella di chiudere con un cancello automatico l’imbocco della strada, denominata Via Alcide De Gasperi, consentendo il passaggio esclusivo ai mezzi di Ecologia Oggi, gli unici che abbiano un valido e lecito motivo per transitare.