Inceneritore a Marcellinara, stop della Regione. Controlli sui rischi per la salute

La conferenza dei servizi in programma ieri ha accolto la richiesta avanzata dal sindaco in merito all'ampliamento delle capacità del sito: «Siamo soddisfatti»

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di Luana  Costa
2 agosto 2019
20:17

E', infine, passata la linea ambientalista sull'ampliamento della capacità dell'inceneritore richiesta dal cementificio Calme. Una battaglia che va avanti da settimane tra l'imprenditore e il Comune di Marcellinara, dove il colosso che produce cemento ha sede e mira all'ampliamento. «L'aumento richiesto è in vista di un auspicabile aumento del mercato del cemento - spiega Giuseppe Speziali, titolare del Calme - e quindi della produzione di clincker. E' una situazione che la si trova in tutti i cementifici d'Italia ma d'Europa».

 


Il cementificio è ainfatti alimentato da un combustibile composto da rifiuti - carta, cartone, materie tessili e plastiche - con una capacità che adesso ammonta a 21mila tonnellate puntando però all'aumento quasi del doppio: 40mila tonnellate. Una richiesta che ha però provocato la ferma opposizione dei cittadini e del sindaco di Marcellinara che ha affidato a Ferdinando Laghi la stesura di una relazione: «Noi crediamo che la pratica dell'incenerimento dei rifiuti nei cementifici sia una pratica sbagliata e dannosa per la salute».

 

Ieri l'epilogo nel corso della conferenza dei servizi aperta alla Regione che dovrebbe accordare l'autorizzazione all'ampliamento. L'organo ha accolto la richiesta del sindaco disponendo una valutazione d'impatto sanitario: «Non è obbligatoria però se come tutti diciamo e abbiamo detto di tenere alla salute dei cittadini penso che sia un'aspetto interessante e innovativo che andiamo a proporre e quindi ci poniamo nel'ottica di un'apertura concreta e vicinanza a quelle che sono le esigenze dei cittadini».

 

Luana Costa

Giornalista
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