Nell'assise straordinaria convocata per discutere della bonifica non sono passate le due proposte presentate dalla minoranza per modificare il piano rifiuti regionale e per citare in giudizio Eni. Intanto il Pd sollecita un consiglio regionale ad hoc
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È finito in un nulla di fatto il consiglio comunale straordinario convocato a Crotone per discutere della bonifica dell’ex area industriale. Diciamo subito che l’appuntamento non era iniziato sotto i migliori auspici. Circa un mese fa era stato richiesto, da 11 consiglieri con la necessaria presenza del generale Errigo, commissario straordinario sulla bonifica. Dopo un mese dalla richiesta, il Consiglio comunale è stato convocato per il 13 e solo pochi giorni prima della seduta il gen. Errigo annuncia che non sarà presente.
Anche la maggioranza consiliare in gran parte ha disertato la seduta. Compatta, invece, si è presentata la minoranza che ha proposto all’assise due ipotesi di delibera sulla vicenda. Nella prima, si chiedeva al sindaco, in qualità di rappresentate legale del Comune di Crotone, di adire presso le autorità competenti contro Eni per l’omessa bonifica. La seconda, invece, di avanzare una serie di osservazioni alla Regione volte a far modificare il piano rifiuti che, così com’è stato modificato, apre la strada alla realizzazione di una discarica di scopo sul suolo crotonese dove smaltire i residui della bonifica. Le due proposte portavano la firma dei consiglieri Fabrizio Meo, Carmen Giancotti, Salvatore Riga, Enrico Pedace e Anna Maria Cantafora (assente giustificata per motivi di salute).
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Entrambe le proposte sono stata votate favorevolmente dai 4 consiglieri proponenti presenti e dai consiglieri Antonio Manica e Fabio Manica. Il resto del consiglio, invece, non ha inteso votare nessuna delle due, compreso il sindaco Voce. I numeri infatti dicono che il Consiglio comunale ha bocciato – con nove voti contrari, sei a favore e due astenuti – l’emendamento che impegnava la giunta regionale calabrese a rivedere il piano regionale dei rifiuti nella parte che consente di smaltire i veleni a Crotone. Ha altresì bocciato – con sei voti a favore e undici contrari – il secondo che proponeva di presentare una denuncia per omessa bonifica.
L’unico consigliere comunale del Pd, Andrea Devona era fuori l'aula al momento del voto. Curioso visto che durante il dibattito era stato molto sarcastico nei confronti del sindaco Voce.
Tutto ciò poi succedeva mentre la Federazione ha già presentato alcuni esposti contro Eni per l’omessa bonifica. Il segretario della Federazione, Leo Barberio, ha annunciato una mozione del gruppo regionale dei dem per emendare il piano rifiuti così come modificato il 12 marzo 2024 con un solo passaggio nella commissione competente, durato circa un’oretta e mezza. Ad onor di cronaca dobbiamo dire che sul piano regionale dei rifiuti il gruppo dem in consiglio si è astenuto.
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Oggi il consigliere regionale Ernesto Alecci dice che il tempo gioca a sfavore dei crotonesi perché si è già insediata a Roma una nuova conferenza dei servizi presso il Ministero. Si è già svolta una prima riunione, la prossima è in agenda il 17 giugno. «I tempi per la discussione della mozione presentata - scrive il consigliere - possono andare troppo per le lunghe» e propone la convocazione di un «Consiglio regionale straordinario dedicato proprio alla trattazione della questione. La bonifica di questa zona e lo smaltimento dei rifiuti fuori regione – continua la nota – sono questioni prioritarie che la Regione Calabria deve attivarsi per risolvere al più presto e una volta per tutte, senza nessun tipo di ambiguità. La richiesta della convocazione di un Consiglio ad hoc nasce proprio dal proposito di rafforzare ancora di più la mozione depositata e promuoverne la votazione in tempi strettissimi in modo da fissare la linea della Regione e i punti essenziali e definitivi dell’intervento di bonifica da parte di Eni. È arrivato il momento in cui ognuno affermi con chiarezza, di fronte ai cittadini di Crotone e ai calabresi, da che parte sta».
In realtà il consiglio regionale si è già espresso con un’altra mozione (la n°58 del giugno 2023), approvata all’unanimità, in cui impegna il presidente della giunta regionale a coordinare l’insieme delle istituzioni calabresi tese a contrastare anche in sede giudiziaria il tentativo dell’Eni di stravolgere il deliberato della conferenza di Servizi; a sostenere in sede governativa e nello specifico tramite il Ministero dell’Ambiente, il Ministero della Salute e il Ministero dello Sviluppo Economico le ragioni delle istituzioni calabresi; a sollecitare il Governo alla nomina del Commissario del Sin Calabria. Quella mozione rimase lettera morta, vedremo questa.