VIDEO | La Guardia costiera reggina ha individuato un vero e proprio muro sbarrante lungo 5 km, un’enorme trappola per i pesci e un pericolo per la navigazione. Il pescato, tra cui pesce spada e tonno, donato in beneficenza
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Une rete da pesca illegale, lunga ben 5 chilometri, è stata sequestrata dalla Guardia costiera dei Reggio Calabria. A circa 2 miglia nautiche dall’abitato di Bagnara Calabra, è stata infatti scoperta una “rete da posta derivante illegale” di oltre 5 mila metri, posta perpendicolarmente al litorale. La posizione particolare con cui è stata collocata in mare, e la lunghezza sproporzionata, faceva della stessa un vero è proprio “muro invisibile”, divenendo cosi un’ enorme trappola per i pesci pelagici, nonché un serio pericolo per la sicurezza della navigazione.
Al fine di poter recuperare in totale sicurezza la rete, si è reso necessario il supporto di un pattugliatore della 6^squadriglia Guardia Costiera di Messina, impegnato anch’esso in zona per la medesima attività. L’utilizzo di questi attrezzi illegali – spiega una nota della Guardia costiera - comporta una pesca non selettiva e vede da sempre la Capitaneria di porto impegnata in termini di impiego di mezzi aeronavali e uomini in prima linea per combattere questa pratica illegale e altamente dannosa per l’intero ecosistema marino.
Durante le fasi di recupero i militari impegnati, hanno rinvenuto due esemplari di pesce spada ed alcuni esemplari di tonno alletterato, inoltre si sono ritrovati a dover liberare e rilasciare in acqua un esemplare adulto di tartaruga “caretta caretta” ed un esemplare di Manta Mediterranea “Mobula-Mobular”, rimasti impigliati e verosimilmente destinati alla morte.
La rete ed il pescato in questione sono stati trasportati a terra e sbarcati nella banchina del porto di Reggio Calabria. Dopo il controllo sanitario effettuato dal veterinario che ne ha dichiarato l’idoneità al consumo umano, il pescato è stato donato in beneficenza alle organizzazioni caritatevoli.