Amianto al Fata Morgana, esposto in Procura di “Stanza101”

INTERVISTA | L'associazione ha denunciato alla magistratura, ma anche all'Arpacal e all'Asl, la mancata bonifica da parte del Comune dell'area di Gallico all'indomani del rinvenimento del materiale tossico che, dopo oltre due settimane, ancora è depositato sul litorale esponendo la cittadinanza a seri rischi per la salute

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di Redazione
29 dicembre 2018
15:33

L’associazione “Stanza101/#AmaReggio” ha presentato un esposto alla Procura della Repubblica di Reggio Calabria, e congiuntamente all’Arpacal ed all’Asl, sul “caso amianto” e quindi sul rinvenimento del pericoloso materiale tossico, all’indomani della demolizione del “Fata Morgana”. Si tratta dello stabile abusivo, situato a Gallico, quartiere alla periferia nord della città, le cui operazioni di abbattimento sono state avviate dal Comune il 12 dicembre scorso.


Tra gli anni Sessanta e Settanta il ristorante era un vero simbolo della movida reggina; recentemente poi, era divenuta però la sede del circolo pescatori “Posidonia” che sarebbe stata, secondo l’Antimafia dello Stretto, la base operativa del presunto boss Paolo Romeo, attualmente imputato nel maxi processo “Gotha”. Come anche documentato dalla nostra testata, già durante le operazioni si era palesata la presenza di amianto all’interno della struttura ma, quel che è peggio, le ruspe della ditta incaricata hanno distrutto diverse lastre di fatto mettendo a rischio la salute dei cittadini.



Una situazione surreale che di fatto ha sottolineato come l’amministrazione comunale sia stata decisamente negligente nel gestirla. Prima attraverso una nota stampa, e poi come anche confermato dal sindaco Giuseppe Falcomatà, Palazzo San Giorgio si è difeso sostenendo che l’amianto non è stato rilevato durante i sopralluoghi poiché era incapsulato e quindi sostanzialmente lo si è rinvenuto solo a cose fatte, anzi a danni fatti.


Ed ecco perché l’associazione ha deciso di denunciare tutto alla magistratura. “Stanza101/#AmaReggio” , così come i tanti residenti della zona, si chiedono «quale doveva essere il criterio dello smaltimento e quale sarà oggi che è stata appurata la presenza di amianto su sito?» ed inoltre, sottolinea come ormai alcune lastre sono state «frantumante e quindi potenzialmente nocive per i residenti e per l’ambiente a causa delle polveri diffuse e delle infiltrazioni nel terreno. Tra l’altro, risulta aggravante il fatto - chiosa l’associazione - che l’intervento di abbattimento è stato effettuato giorno 12 dicembre e ad oggi ancora non è stata effettuata nessuna opera di bonifica».


Il Comune
sul punto il 17 dicembre scorso attraverso una stringata nota stampa aveva informato che «i lavori di demolizione dell’Ex Fata Morgana sono stati temporaneamente interrotti al fine consentire agli uffici la redazione di uno specifico computo metrico per una variante nell’esecuzione dell’intervento che la stessa variante è già stata approvata, con una determina dirigenziale assunta già nella giornata di venerdì 14 dicembre e trasmessa per l’impegno di spesa, per una somma complessiva di circa 10.000 euro, riconosciuta per il trattamento e lo smaltimento dell’amianto rinvenuto. Contestualmente è stato posticipato il termine per il fine lavori di dieci giorni. Il cantiere è stato quindi ri-delimitato ed i lavori di demolizione riprenderanno nei prossimi giorni».


I dieci giorni sono passati e la bonifica ancora non è stata effettuata e infatti, basta recarsi a Gallico e vedere come i cumuli di macerie, e anche le lastre di amianto, sono ancora lì esposti alle intemperie.
Per non parlare poi della messa in sicurezza; l’area è delimitata "solo" dal consueto telo di plastica arancione e accedervi è facilissimo tanto quanto pericoloso. «L’esposto - sottolinea “Stanza101/#AmaReggio” - intende fare presente alle autorità competenti e coinvolte i fatti che sono stati oggetto di questa vicenda con la volontà, quindi, di rendere noto un problema creato dall’amministrazione e la volontà di attivare gli organi preposti per una pronta soluzione alla problematica. Problematica, tra l’altro, che è ormai arrivata al paradosso: un’amministrazione comunale che finora non ha risolto alcun problema e su questa vicenda lo ha addirittura creato».

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