Sebi Romeo: «la Calabria era una macchina ferma e arrugginita, l'abbiamo rimessa in carreggiata»

Terminati i seminari di Cantiere Calabria, «un programma ed una visione frutto dei costanti incontri che, fin dalle primarie, il presidente Mario Oliverio ha avuto e continua ad avere con i calabresi, le forze sociali, sindacali e produttive, l'associazionismo, il mondo accademico», ha riferito il consigliere regionale
18 settembre 2017
17:08
Sebi Romeo
Sebi Romeo

«Ci siamo messi al volante di una macchina ferma ed arrugginita, con l'obiettivo di rimetterla in moto e percorrere la strada del cambiamento. Pensavamo bastasse allacciare le cinture, girare la chiave e imboccare la strada della trasparenza, della condivisione e della tutela dei diritti, attraverso una guida sicura e competente, invece ci siamo ritrovati a dover mettere mano al motore, a dover cambiare le ruote, ripulire ed aprire i vetri che non permettevano alla gente di guardare dentro, abbiamo addirittura sostituito la carrozzeria ed i freni ormai diventati logori, quasi inesistenti, anche il serbatoio era completamente vuoto ed il carburante a disposizione incompatibile con le richieste dei territori»


Lavorare per individuare le priorità

«Studiare le criticità, individuare le priorità d'intervento, mettere da parte le risorse e procedere con il lavoro era l'unica possibile scelta per permettere a quella macchina di ripartire in maniera definitiva e di percorrere una lunga strada. Questo abbiamo fatto in questi due anni e mezzo. Adesso abbiamo davanti una sfida, quella di una seconda fase fatta di monitoraggio e completamento dei lavori e, quindi, della spesa delle risorse. Sarà la fase della prosecuzione di un percorso concreto di cambiamento, un cambiamento netto e radicale che esporremo in ogni comprensorio di questa regione, affinché tutti possano unirsi a questo cammino comune», ha affermato Sebi Romeo.


 

La criminalità non metterà mani sui soldi destinati ai calabresi

«Una visione che contiene chiare indicazioni: innanzitutto la certezza che la burocrazia, i poteri criminali, la massoneria non metteranno le mani su uno solo degli euro destinati ai calabresi e poi la garanzia che la concreta presenza del Governo centrale, mai cosi massiccia in Calabria da quando esiste il regionalismo, rappresenta un serio impegno nel merito dei problemi di competenza dello Stato centrale.Rattrista qualche reazione scomposta e nervosa, al di fuori del Consiglio regionale, tipica di alcuni ceti politici abituati a contrattazioni personali, e non a sfide per il bene comune, che mal digeriscono questa diversa concezione della politica e delle istituzioni», ha continuato Romeo nella sua nota.

Infine, il consigliere PD afferma, «Siamo certi che se ne faranno una ragione perché nessuno ha intenzione di fare marcia indietro! Certamente siamo aperti ad ogni contributo, anche costruttivamente critico, che anzi sollecitiamo, ma siamo indisponibili e sordi alle contrattazioni ed ai particolarismi che hanno caratterizzato la storia della Calabria, fino a soffocarla e consegnarcela nelle peggiori condizioni. Questa regione sta cambiando e migliorando, il suo nuovo volto è stato tracciato in questi giorni, in occasione di Cantiere Calabria, ed ha i tratti della trasparenza, della legalità, della speranza e della competenza. Noi la vogliamo così»

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