Esplode il caso Iannì: «La Figc espella l'allenatore condannato per mafia»

Interventi decisi del senatore Esposito e del deputato Giarrusso, dopo la notizia del ritorno in panchina del mister della ReggioMediterranea: «Messaggio diseducativo e pericoloso»
21 novembre 2017
13:36

Il ritorno di Natale Iannì in panchina nonostante la doppia condanna (in primo grado ed in appello) per associazione mafiosa scuote la politica italiana che chiede un intervento deciso della Figc per porre fine a questa situazione.

 


Dopo la notizia data da lacnews24.it, in un articolo a firma di Consolato Minniti, è stato il massmediologo Klaus Davi a riprendere il fatto e rilanciarlo per primo con un suo commento.

«No a zone grigie»

«Non ho nulla contro “Iannì sportivo”, che ha sicuramente le credenziali tecniche per lavorare, ma ritengo inaccettabile che un soggetto con accuse così pesanti e due condanne, che non ha mai preso le distanze dalla ndrangheta e tantomeno dal clan a cui era affiliato secondo ben due sentenze, possa lavorare in una società regolarmente iscritta alla Figc. La società – spiega Davi – sostiene di avergli dato una opportunità. Questa opportunità - prosegue Davi - non può pero fondarsi sul silenzio e sull’omertà di Iannì che si è guardato bene dal dire una sola parola sulla ‘ndrangheta che ammorba la sua regione».

Giarrusso: «Intervengano Figc e Coni»

Ora, ad intervenire sono due parlamentari, il deputato M5S Michele Giarrusso ed il senatore del Pd Stefano Esposito.

«Purtroppo non è la pessima sceneggiatura di una fiction ma una triste realtà. Ad un condannato in secondo grado per associazione mafiosa – spiega Michele Giarrusso – vengono affidati i ragazzi di una società reggina, la Reggio Mediterranea, che compete nella eccellenza una categoria calcistica di grande visibilità in una regione come la Calabria. Corretto dare una opportunità a chi ha sbagliato se questo ha preso pubblicamente le distanze con il proprio passato. Ma non è il caso di Natale Iannì che sul potere terrorista e criminale della ‘Ndrangheta non ha nulla da dire e nemmeno si sogna di prendere le distanze dal suo passato. Chiedo l’immediato intervento della Figc, se necessario del Coni e del Ministro degli Interni che parla di combattere la mafia e ha gli allenatori mafiosi in casa sua, a Reggio Calabria, senza essersene accorto».  

Esposito: «Scelta avventata»

«Giusto dare una seconda opportunità a chi finisce in carcere e sconta la propria pena - sottolinea l'esponente Pd, Stefano Esposito - ma se si tratta di un mafioso conclamato affidargli dei ragazzi con compiti educativi, seppure in ambito sportivo, appare alquanto avventato. Come evidenzia Davi assumendo un personaggio come Ianni la società lancia un messaggio diseducativo e pericoloso che tende a giustificare atteggiamenti omertosi che rappresentano un esempio deleterio soprattutto in realtà dove la criminalità organizzata permea il territorio e prova a fare leva e ad attrae le giovani generazioni. Intervenga la Figc», conclude il senatore.

 

Staremo a vedere, dunque, se nelle prossime ore arriverà qualche comunicazione da parte della Figc, interessata negli ultimi giorni da turbolenze interne di non poco conto, che hanno portato alle dimissioni di Tavecchio.

 

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