PRIMARIE NEL PD: VIA LIBERA DA ROMA. ERNESTO MAGORNO QUASI ISOLATO

Nel summit di ieri, Lorenzo Guerini non si è opposto alle consultazioni libere della base, pur chiedendo innovazione. I dettagli verranno definiti nell’assemblea regionale del prossimo 30 Giugno.
13 giugno 2014
00:00

ROMA - Il papa nero forse è destinato a rimanere cardinale. Da Roma arriva il disco verde alle primarie del Partito Democratico. Data e modalità dovrebbero essere stabilite da qui al prossimo 30 Giugno, quando Peppino Vallone convocherà l’assemblea regionale della compagine guidata da Matteo Renzi, ma il percorso sembra ormai avviato.

 


Il summit. Il vertice convocato nella giornata di ieri a largo del ‘Nazareno’ ha riaperto la porta delle consultazioni ai cittadini. ‘ Ben venga –ha detto Lorenzo Guerini – che il candidato governatore venga scelto tramite le primarie. E non si tratta di una concessione visto che queste ultime costituiscono da sempre il tratto distintivo del partito’. Ergo, la segreteria nazionale non intende in alcun modo ostacolare questo processo, interferendo in vicende che hanno carattere squisitamente localistico. Ma bisognerà innovare e soprattutto osservare le regole in nome di quell’unità d’intenti venuta meno dopo la sconfitta di Rende per non incorrere in nuove Capo Suvero.

 

Resa dei conti. A proposito di unità da ritrovare. Ieri Sandro Principe ha messo il gotha nazionale del partito a conoscenza delle anomalie registratesi nella città dell’UNICAL che dopo 62 anni è andata al centrodestra fornendo dati e particolari della disfatta di Rende.

 

Soddisfatta la sinistra dem. Ad ogni modo, la decisione di dare un’accelerata alle primarie accontenta diverse anime del partito. Inclusi molti renziani. Soddisfatto Mario Oliverio che le celebrerebbe nell’immediatezza. Con lui i vari,  Enza Bruno Bossio, Alfredo D'Attorre e Nico Stumpo. 

 

Isolato Magorno. Affatto raggiante il segretario Ernesto Magorno, sponsor ormai unico del 'papa nero'. Un’idea, la sua che non riesce a fare proseliti neppure tra gli altri democrat calabresi appartenenti alla corrente del Premier. In primis, Demetrio Naccari Carlizzi. Per non parlare di Marco Minniti , altro possibile indiziato, lesto a mettere in chiaro che ‘cambiare e innovare non vuol dire mandare sic et simpliciter tutti a casa, ma lavorare per favorire la valorizzazione delle migliori esperienze’. 

 

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