Continuano le ricerche del piccolo Nicolò

Tra i volontari anche il fratello di Vinicio Caliò, l’unico disperso della tragedia delle Giare, a Soverato, che non fu mai ritrovato

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di Cristina Iannuzzi
7 ottobre 2018
15:10

Si scava ancora. Con mezzi meccanici, vanghe, qualcuno anche a mani nude.

Vigili del fuoco, Soccorso alpino, uomini della protezione civile, ma anche tanti volontari. Continuano a cercare il piccolo Nicolò, il bimbo di due anni disperso da giovedì sera, quando la furia del torrente Cantagalli, in località Bellecanne di San Pietro Lametino, ha travolto e ucciso sua madre Stefania e il fratellino Cristian, i cui corpi sono stati ritrovati il giorno dopo a circa un chilometro dall’Alfa Mito dalla quale erano fuggiti nella speranza di trovare riparo. Si cerca, il piccolo Nicolò, ma non si trova. I soccorritori, in un’area vastissima ricoperta da circa un metro di fango, finora hanno potuto recuperare solo la borsa di Stefania Signore con i suoi effetti personali. Quasi intatta, era a qualche centinaia di metri dal luogo in cui sono stati ritrovati i corpi, dove qualcuno ha posato un foulard bianco e dei fiori. Alle ricerche collabora anche il papà di Nicolò, Angelo Frijia, così come i suoi familiari.


Tra i volontari pure il fratello di Vinicio Caliò, l’unico disperso della tragedia delle Giare, a Soverato, che non fu mai ritrovato.

Mentre le ricerche vanno avanti, la Procura di Lamezia Terme indaga per omicidio colposo plurimo, inondazione e omissione di atti d’ufficio. Ci sono responsabilità anche su questa tragedia? L’allerta meteo era stato lanciato dalla Protezione civile nei tempi e nei modi dovuti. E gli enti locali? Da circa un anno sono stanziati quasi due milioni di euro per la messa in sicurezza proprio del torrente che è esondato. Gli interventi, però, non sono stati ancora avviati.

 

 

 

 

Giornalista
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