Agguato Seminara, proseguono le indagini

Il bambino ferito, ricoverato a Reggio Calabria, è in prognosi riservata anche se non in pericolo di vita e ieri ha ricevuto la visita del presidente della Regione Oliverio

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23 luglio 2018
13:53

Gli investigatori ne sono certi: l’omicidio di Giuseppe Fabio Gioffré é stato compiuto con modalità mafiose sia per le armi utilizzate che per la dinamica. Continuano a indagare a ritmo serrato i carabinieri dell compagni di Palmi per far luce sul delitto del pregiudicato 39enne avvenuto sabato scorso in località venere a Seminara. Quattro colpi di fucile a pallettoni sparati in testa: i due killer non volevano rischiare di sbagliare e infatti per Gioffrè non c è stato scampo, è morto sul colpo. Subito dopo l’agguato i carabinieri, in stretto contatto con la procura di Palmi e la Dda reggina a cui il caso arriverà per competenza, hanno raccolto la testimonianza  dei parenti della vittima che hanno lanciato l’allarme. Alcuni familiari di Gioffrè infatti stavano lavorando nei campi vicini al casolare teatro dell’omicidio. Anche la moglie di Gioffrè è stata interrogata per ore. Ogni dettaglio può essere utile per comprendere  il movente dell’agguato che comunque gli inquirenti non riconducono al riacuirsi della faida tra la famiglia di Gioffrè alias ndoli e i Caia-Laganà-Gioffrè, detti 'ingrisi" che un decennio fa ha insanguinato seminara. Nel frattempo migliorano le condizioni di Nicolaj, il bambino bulgaro di dieci anni, ferito all’ addome durante l’agguato da uno dei proiettili. Ieri il piccolo ha ricevuto la visita in ospedale del presidente dell regione Mario Oliverio. Non è escluso che nei prossimi giorni possa essere sentito dagli inquirenti insieme ad uno staff di psicologi. Nicolay potrebbe essere il testimone oculare dell’omicidio ed e per questo che per lui e la sua famiglia sono state predisposte forme di tutela.

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