Notizie di cronaca in breve: 14-01-2015

di LaC tv
14 gennaio 2015
16:49

Caso Lanzino, il Dna dell’assassino

“Tracce di sangue o liquido seminale di almeno un individuo di sesso maschile”. Sono state isolate nell’ambito di una perizia del Ris di Messina depositata agli atti del processo che si celebra davanti alla Corte d’assise di Cosenza e che vede imputati i pastori Alfredo, Franco e Remo Salsone. Ora si attende l’esito della comparazione del Dna estratto con quello degli imputati.


 

Caso Riso, la famiglia: è stato omicidio

“Simona è stata uccisa”. Così ribadisce l’avvocato Sebastiano Russo intervistato stamani dal Quotidiano del Sud. In merito alla morte di Simona Riso, la giovane vibonese deceduta in circostante misteriose a Roma il 30 ottobre del 2013, la famiglia continua a sostenere la tesi che la ragazza sia stata spinta giù dal palazzo in cui abitava, mentre la Procura di Roma ritiene si sia trattato di un tentativo di suicidio e che la ragazza, giunta viva in ospedale, sia morta per un caso di malasanità. Per questo sono stati iscritti sul registro degli indagati due medici.

 

Clan Tripodi, chiesti 76 anni di carcere

Il pm della Dda di Catanzaro Pierpaolo Bruni ha chiesto 76 anni di reclusione nei confronti di sette persone, accusate di far parte della cosca Tripodi di Vibo Marina, imputate nel processo “Lybra” che si celebra a Vibo Valentia con rito abbreviato. La pena più alta è stata quella richiesta nei confronti del presunto boss Nicola Tripodi, 15 anni di reclusione, ritenuto il capo promotore del sodalizio sgominato da Dda e carabinieri.

 

Palco crollato a Reggio, in sette a giudizio

Accogliendo una richiesta della Procura, il gup di Reggio Calabria ha rinviato a giudizio sette persone per il crollo del palco allestito in occasione del concerto di Laura Pausini in programma a Reggio il 5 marzo del 2012. Il crollo provocò la morte di un giovane operaio romano, Matteo Armellini. La madre del ragazzo si è costituita parte civile. Il processo inizierà il 26 febbraio.

 

Catanzaro, sexy truffa via web

Assicuravano via web facili guadagni attraverso l’apertura di sexy shop. Un investimento da 6mila euro per un business apparentemente ghiotto. Era, però, soltanto una truffa. Con questa accusa sono stati denunciati dalla Sezione di Polizia postale e delle Comunicazioni. In concorso tra loro avrebbero adescato clienti on line raggirandoli.

 

Paola (Cs), blitz della Guardia di finanza

Le Fiamme gialle di Paola hanno sequestrato 13mila prodotti pericolosi ed hanno scoperto 6 lavoratori in nero. Si tratta di prodotti tutti Made in China che si trovavano all’interno di un negozio cinese, molti dei quali non corrispondenti agli standard qualitativi imposti dalla legge o privi del marchio CE. I finanzieri hanno anche contestato violazioni in materia fiscale.

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