Imprenditori vicini alla ‘ndrangheta, sequestri a Reggio

Sigilli a beni per un valore di 212 milioni di euro. Le attività messe a segno dalla Guardia di finanza

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di Angela  Panzera
8 novembre 2018
12:17

Non semplici imprenditori collusi, ma punto di riferimento della ‘ndrangheta. Ammonta a 212 milioni di euro il patrimonio sequestrato dal tribunale di Reggio Calabria nei confronti di Domenico Gallo e Gianluca Scali, imprenditori della provincia jonica reggina attivi nel settore delle costruzioni e e fabbricazione di materiale edile. L’inchiesta è stata coordinata dalla Dda di Reggio e condotta dal Comando provinciale della Guardia di Finanza. I sigilli sono stati apposti a 14 imprese, 69 immobili, tra cui la lussuosa villa ad Alessandria di Gallo, quote societarie, rapporti finanziari e beni di lusso come 12 orologi. Una ricchezza accumulata , secondo gli inquirenti,grazie all’abbraccio affaristico criminale stretto con le cosche della piana come i Piromalli e i Bagalà e gli Ursino di Gioiosa jonica. Tra i due, per come riferito in conferenza stampa, spicca il ruolo ricoperto da Gallo che dopo una condanna definitiva per truffa risulta essere coinvolto in diverse indagini come quella per i lavori di ammodernamento del tratto Mileto-Eosarno della Salerno-reggio calabria , sull’alta velocita Milano-Genova nonché per il presunto giro di corruzione per le opere del “terzo valico dei Giovi” . Un imprenditore quindi, capace di muoversi in diversi ambiti illegali

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