Dopo la bocciatura nella tarda serata di ieri dell’emendamento che avrebbe potuto risolvere la situazione, si fa più concreto lo scenario prospettato dallo stesso ministero guidato da Di Maio: la riapertura del bacino dei precari storici che tornerebbero a percepire il sussidio, continuando così ad operare negli Enti locali senza garanzie assicurative e previdenziali