Gli indagati utilizzavano sistemi anonimi e servizi di messaggistica crittografata per scambiarsi tra loro contenuti raccapriccianti di abusi su minori, anche neonati, alcuni dei quali vittime di pratiche di sadismo
L'uomo è stato identificato come parte di una rete che coinvolge diverse regioni italiane i cui membri si scambiavano foto e filmati a sfondo sessuale con protagonisti dei minori. Le indagini sono condotte dalla Procura di Firenze e da quella di Reggio Calabria