VIDEO-FOTO | Il centro cosentino ai piedi della Sila ha onorato il magistrato con un toccante Consiglio comunale: «Qui ci sono le mie radici». Poi la battuta amara: «Per arrivare da queste parti c’è la stessa strada di 50 anni fa» (ASCOLTA L'AUDIO)
Grazie agli stretti legami con i clan calabresi, il boss si sarebbe rifugiato tra Lamezia Terme e Cosenza. Qui avrebbe portato avanti diversi affari legati al traffico di droga e anche alla realizzazione di un villaggio turistico
Depositato l'interrogatorio inedito del boss sentito dai magistrati poco più di un mese dopo l'arresto. Ha negato di appartenere a Cosa nostra dichiarando di conoscerla solo dai giornali
Approvata la proposta del consigliere Nicola Feraudo: «Era doveroso un atto del genere nei confronti del procuratore che ha trascorso qui buona parte della sua infanzia»
Era stata immortalata dalle videocamere mentre parlava col boss al supermercato di Campobello. Indagata anche la figlia della donna che secondo l'accusa insieme alla madre avrebbe condiviso anche periodi di convivenza durante la latitanza
Si tratta di Emanuele Bonafede e della moglie Lorena Ninfa Lanceri che in un messaggio destinato all'ex primula rossa scriveva: «Il bello della mia vita è stato quello di incontrarti, sei un grande anche se non fossi MD»
«Essere incriminati di mafiosità lo ritengo un onore», scriveva il boss in uno dei tanti foglietti trovati dagli investigatori e che hanno portato oggi all'arresto della sorella
L'accusa è associazione mafiosa: secondo la Procura di Palermo ha favorito la lunga latitanza del fratello. In corso nel Trapanese decine di perquisizioni
Secondo quanto finora emerso, il padrino di Castelvetrano manteneva uno stile di vita elevato. Si indaga nella cerchia stretta dei favoreggiatori storici e della famiglia del capomafia
Il procuratore aggiunto di Palermo Paolo Guido: «Diversi livelli di compiacenza hanno consentito al boss di sottoporsi a visite mediche e interventi chirurgici delicatissimi in totale libertà per almeno due anni»
In alcuni messaggi inviati dal boss a una donna, le imprecazioni nel giorno dedicato alla memoria della strage di Capaci. Ma non mancano una serie di confidenze personali: «Mi sento abbandonato. Ma è giusto elemosinare affetto?»
VIDEO | «Bisognava avvertire che stava per accadere qualcosa e bisognava fare presto». Le dichiarazioni a Piazza Parlamento di Luigi Li Gotti, legali dei maggiori pentiti di Cosa Nostra. Ecco la puntata (ASCOLTA L'AUDIO)
Il penalista che ha difeso Buscetta e Brusca commenta l’arresto del superboss e si sofferma sul ruolo di alcuni collaboratori di giustizia. Appuntamento questa sera su LaC Tv
Il collaboratore di giustizia, per anni autista del capo dei capi Toto Riina, parla della fine della latitanza dell’ex primula rossa: «È stato il risultato di un accordo. Il covo? Tutto è stato ripulito prima dell’arrivo dei carabinieri» (ASCOLTA L'AUDIO)
Intanto prosegue a Campobello di Mazara la caccia a possibili bunker segreti del bossche aveva scelto il paese del trapanese come suo rifugio da almeno tre anni
L’ex magistrato e leader di Unione popolare ospite di Antonella Grippo commenta la cattura del superlatitante di Cosa nostra. E sulla sua recente condanna: «Mi difenderò in Cassazione e sarò assolto»
L’ex direttore dell’Fbi, Louis Freeh, amico di Falcone e Borsellino, ritiene possibile la collaborazione con la giustizia dell’ultimo padrino di Cosa Nostra: «Potrebbe indicare chi è a libro paga della mafia» (ASCOLTA L'AUDIO)
Si trova nello stesso paese dove sono stati individuati gli altri due rifugi del capomafia. Nel primo, rinvenuti documenti con sigle e numeri di telefono
Il superboss avrebbe dovuto prendere parte all’udienza in programma questa mattina nell’aula bunker del carcere Malaspina di Caltanissetta, dove si sta svolgendo il procedimento per le stragi di Capaci e via D’Amelio. Il procuratore: «Che collabori lo speriamo tutti, ma nessuno di noi può saperlo»
Circa 20 carabinieri fecero irruzione in un appartamento che però risultò vuoto. Molti indizi suggeriscono che stessero cercando proprio l’ultimo Padrino siciliano che forse in quel momento si trovava sempre nel Cosentino ma in un'altra zona tra la costa ionica e l’entroterra. Ecco cosa accadde in quei giorni
I dettagli emergono dalle motivazioni della sentenza emessa a seguito dell'inchiesta Carminius scattata contro le famiglie originarie del Vibonese trapiantate al Nord