VIDEO | Quello che si sta prospettando è un vero e proprio furto. Dalla promessa di 145 miliardi di euro si è passati a un Recovery-beffa da 13 miliardi che mortifica milioni di italiani. A svelare l’inganno nascosto tra le pieghe del Piano nazionale di rilancio e resilienza è stato il docente di Economia applicata dell’Università di Bari, Gianfranco Viesti. Ecco cosa ha scoperto
Argomento: MARA CARFAGNA - Pagina 2
L'esponente del Movimento 24 Agosto: «Il Meridione avrebbe dovuto ricevere più del 65% delle risorse del Pnrr. È chiaro che le disparità territoriali invece di ridursi aumenteranno»
Il ministro per il Sud e per la Coesione territoriale: «Abbiamo fatto una scelta di concretezza, abbiamo scelto di destinare quei soldi che riteniamo il Mezzogiorno sia in grado di spendere nel giro di 5 anni»
Al Mezzogiorno doveva andare circa il 70 per cento dei 209 miliardi di euro destinati all’Italia. Invece ne arriverà solo il 40 per cento. Per giustificare questo scippo salta fuori tutto l’armamentario anti-meridionale, dall’incapacità di spesa alle suggestioni lombrosiane (ASCOLTA L'AUDIO)
L’esponente del Governo rigetta le critiche e rivendica le logiche che hanno determinato la ripartizione. Ma assicura: «Ci sono altri fondi, per un totale di 200 miliardi entro il 2030»
Il ministro per il Sud spiega che la costruzione dell'infrastruttura non è stata inserita nel Pnrr perché impossibile da completare entro il 2026, ma può essere finanziata anche con fondi nazionali
Applicando i criteri dell'Unione europea, spetterebbero al Mezzogiorno circa i due terzi delle risorse destinate all'Italia. Ma ne arriveranno molte di meno e i sindaci sono già sul piede di guerra (ASCOLTA L'AUDIO)
In una lunga intervista a Libero lo sfogo di Berlusconi che preannuncia la rottura con la vicepresidente della Camera pronta a debuttare con l'associazione Voce Libera. I venti di scissione bloccano le decisioni sulle regionali. A questo punto qualsiasi scelta sarà divisiva
L'infortunio di Berlusconi a Zagabria ha provocato l'ennesimo rinvio sui candidati ma Salvini assicura: «Decideremo entro la settimana». Intanto i sondaggi fanno male e la battaglia in Campania sul nome di Caldoro rischia di scatenare la frana
La vicepresidente della Camera che voleva un passo indietro dell'ex governatore non ha partecipato al meeting azzurro e non è mai stata nominata dagli intervenuti. Assenti anche i parlamentari calabresi che non sono mai stati così deboli e isolati dentro il partito. Il copione campano potrebbe ripetersi nella nostra Regione come pare di capire dalle parole di Maria Stella Gelmini e Antonio Tajani
Il derby Occhiuto-Abramo non ha ancora un vincitore. Il partito del Sud di Mara Carfagna pronto ai gruppi autonomi mentre si continua a trattare anche in Campania dove la vicepresidente della Camera vorrebbe un passo indietro di Caldoro. Sullo sfondo la transumanza verso Italia Viva
La vicepresidente della Camera valuta l'ipotesi di gruppi autonomi in Parlamento. Ci sarebbero 25 deputati e 10 senatori pronti a seguirla e tra questi il fratello del sindaco di Cosenza: una pietra tombale sulle aspirazioni di Mario
Un documento dei parlamentari per chiedere a Berlusconi di non appiattirsi sulle posizioni di Salvini. Dei 55 che avevano partecipato alla cena di fine estate solo in 24 lo firmano. I calabresi prendono tempo e temono che le scelte della vicepresidente della Camera possano indebolire ancora di più la candidatura di Occhiuto
Ultimo tentativo dei forzisti fedeli al sindaco di Cosenza. Ma l'ex premier manterrà il centrodestra unito. E darà il via alla fase due per la scelta di un nuovo candidato
Fase di grande confusione nel centrodestra con lo scontro aperto tra Berlusconi e la vicepresidente della Camera al quale si aggiungono le perplessità di Giorgia Meloni. Il coordinamento regionale che sa di avere poche possibilità di candidare il sindaco di Cosenza studia l'exit strategy ma offre a Salvini la definitiva arma per cambiare il candidato calabrese