La Corte ha accolto la tesi dei difensori: caso Macchione e Palermo archiviato nel 2016 e riaperto senza autorizzazione del gip nel 2018. Cadono le contestazioni di appartenere alla cosca Bagalà fino a novembre 2016
La Corte ha accolto la tesi dei difensori: caso Macchione e Palermo archiviato nel 2016 e riaperto senza autorizzazione del gip nel 2018. Cadono le contestazioni di appartenere alla cosca Bagalà fino a novembre 2016
Il provvedimento aveva colpito il docente Unical di Economia aziendale, Vittorio Palermo, ora ai domiciliari. Il Tribunale del Riesame dovrà determinarsi nuovamente sul caso
La vicenda risale al maggio 2021 quando il Comune è stato colpito dall'operazione antimafia della Dda di Catanzaro denominata Alibante da cui ne è conseguito lo scioglimento del Consiglio il 31 agosto dello stesso anno
Il Riesame di Catanzaro lo scorso 19 ottobre 2021 aveva accolto la richiesta della Dda che ne chiedeva la custodia cautelare. Nelle motivazioni dei giudici «quello dell'avvocata non è concorso esterno»
La donna si trovava agli arresti domiciliari ad Aosta dal 3 maggio con l'accusa di concorso esterno in associazione mafiosa. Per gli inquirenti «curava gli interessi economici della cosca»
È il marito di Maria Rita Bagalà già posta agli arresti domiciliari nell'ambito della stessa inchiesta. La donna è figlia di Carmelo considerato il capo del clan operante nei comuni di Nocera Terinese e Falerna
Ordinanza sospesa in attesa della decisione della Cassazione. Figlia di Carmelo, considerato capo clan, è ai domiciliari ad Aosta dal 3 maggio con l'accusa di concorso esterno in associazione mafiosa
Il Tribunale della libertà ha confermato la decisione del gip che sette mesi fa aveva negato la custodia cautelare in carcere anche per Domenico Aragona, Bruno Malvaggio ed Enzo Pandolfo
La Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro impugna l'ordinanza del giudice delle indagini preliminari che al tempo si era opposto alla custodia cautelare in carcere
Sarebbe stata la «mente legale del clan» sotto la regia del padre Carmelo considerato il capo. Gli altri indagati si sono presentati davanti al giudice lo scorso 3 giugno