Emergono nuovi dettagli nell’ambito dell’operazione Nebbia calabra della Guardia di finanza che ha portato al sequestro di beni per 8,5 milioni di euro
Si tratta del 65enne Quinto Antonio Rosaci, coinvolto nel 2013 in una operazione di contrasto alla 'ndrangheta contro la cosca Iamonte. Coinvolti anche i due figli dell'uomo
Si tratta di Giuseppe Iamonte elemento di vertice dell’omonima cosca. Il 68enne sarebbe stato stato sorpreso dai militari in compagnia di altro soggetto anch’esso già noto alle forze dell’ordine
L’imprenditore è sicuro che senza la cosca di ‘ndrangheta, Melito sarebbe stata “fagocitata” dai roghudesi. E il pentito Aiello accusa: «Vincenzo Iamonte era seduto al posto di Azzarà. Mi disse che l’Ased era cosa loro».
Il procuratore di Reggio nel corso della conferenza stampa: «Al centro dell’indagine l’imprenditore Rosario Azzarà pronto a soddisfare la 'ndrangheta e gli amministratori dei comuni del basso Ionio reggino»
Le indagini coinvolgono i clan facenti capo alle famiglie Iamonte e Paviglianiti. Le cosche avrebbero condizionato il regolare svolgimento di gare d’appalto nonché influenzato le elezioni comunali del 2014 di San Lorenzo