Il ruolo apicale di Saverio Giampà, Pasquale e Gianluca Notarianni nella criminalità lametina. La contrapposizione ai Torcasio e la gestione delle estorsioni e dello spaccio di droga
Angela De Feo, candidata alle elezioni regionali nel 2005, avrebbe avvicinato esponenti della cosca di ‘ndrangheta attiva a Lamezia Terme affinché le procurassero voti a fronte di una rilevante somma di denaro
Considerati “nuove leve” della nota famiglia di ‘ndrangheta, si sarebbero adoperati per rinsaldarne le fila successivamente alle diverse operazioni di Polizia condotte negli anni scorsi
Coinvolto in diverse operazioni, il destinatario del provvedimento è stato condannato a quattro anni di reclusione nel processo “Perseo”. Tra i beni sequestrati unità immobiliari e quote societarie
Tace per pochi mesi la ‘ndrangheta ma poi, puntuale, ricompare e marca il territorio. Succede così che in poco meno di quattro giorni ci siano stati ben tre atti intimidatori
Lo scambio di armi coi Giampà, i contrasti con il clan Iannazzo, i lavori sull'A3 e gli incontri a Serra San Bruno con i lametini “mediati” dal clan Bonavota
Per la Dda il delitto venne deciso e programmato dai vertici della ‘ndrangheta lametina, all’epoca composta da una sola cosca che riuniva le famiglie Giampà, Cerra e Torcasio
Colpo alla cosca Iannazzo-Cannizzaro-Daponte. La maxi operazione della polizia ha portato al fermo di 36 persone, ricostruendo le dinamiche 'ndranghetiste presenti nella città.
Durante la nuova udienza del processo, il pentito ha accusato un medico dell’ospedale lametino, Carlo Curcio Petronio, e ha raccontato dei suoi vari passaggi di cosca e di come i Giampà tentarono di ucciderlo
Sarebbe coinvolta anche la cosca lametina Iannazzo – Giampà nell’operazione anti ‘ndrangheta ‘Aemilia’ che ha coinvolto 160 persone e ha riguardato, in particolare, gli appalti sull’aeroporto Marconi di Bologna