Alterato l’ecosistema, l’aspetto, la composizione fisica e batteriologica del fiume. L'impianto, dopo il sequestro, è stato affidato ad un custode giudiziario
La Guardia Costiera ha rilevato la presenza di un deposito incontrollato di fanghi. Deferito all’autorità giudiziaria il responsabile della ditta di manutenzione
I militari hanno accertato il mancato funzionamento dell'impianto, verificando che gli scarichi provenienti dalla fognatura pubblica, senza subire alcun processo di depurazione, attraverso una condotta, si riversavano nel torrente Occido
Il sequestro è avvenuto a seguito della segnalazione da parte di alcuni abitanti della frazione relativa alla pessima gestione in cui versa da anni il depuratore
Quindici sono attualmente gli indagati tra cui dirigenti del Dipartimento Ambiente della Regione Calabria, gli attuali vertici politici del comune di Brancaleone. L’opera è costata ai cittadini italiani oltre 3,5 milioni di euro