A meno di due anni dalla solenne presentazione degli interventi effettuati dopo l’esondazione del Crati del 2013, che trasformò il sito in una distesa di fango, siamo punto e accapo. Soltanto la lungimiranza della direttrice dell’area monumentale che ha conservato le vecchie pompe di aspirazione ha consentito di evitare danni maggiori, dopo che il nuovo sistema di drenaggio ha fatto cilecca. Tutta la storia di questo incredibile esempio di inefficienza e sperpero